Negli ultimi due anni e mezzo i Cittadini sammarinesi hanno dovuto assistere inermi ad un incredibile crollo del ruolo della medicina di base sul nostro territorio e ad un decadimento dei servizi sanitari con un continuo rimpallo di responsabilità a dir poco imbarazzante. Prima il Segretario Ciavatta ha provato a gettare discredito sul Responsabile delle Cure Primarie, con tanto di ordini del giorno che sapevano di vera e propria sfiducia, poi, però, per ragioni di poltrona, si è preferito evitare azioni dirompenti e sostenere la “linea democristiana”: mettiamo la polvere sotto il tappeto ed evitiamo di affrontare le criticità. Infine, lo scorso 5 Maggio, è arrivato l’annuncio dell’avvio del COT, la centrale operativa territoriale, che però evidentemente stenta a decollare. Sono continue infatti le segnalazioni di di ritardi anche con il nuovo centralino e, accade sempre più spesso, che tanti assistiti si debbano rivolgere direttamente al pronto soccorso per esami, analisi di laboratorio e quant'altro nel tentativo di saltare ogni (lunga) attesa. Dobbiamo immediatamente lavorare per arrivare ad avere un medico di base con il relativo infermiere per prestazioni sempre più individuali, domiciliari e legate al rapporto interpersonale e di conoscenza della persona. Un servizio di qualità, di chi conosce la nostra comunità. Come Libera abbiamo proposto di lavorare per la figura del medico e dell’infermiere di famiglia nei centri sanitari investendo parte delle risorse del debito estero che non sappiamo dove sia stato speso precisamente. Abbiamo chiesto di fare accordi con le Università limitrofe per avvicinare laureandi in infermieristica o di accelerare gli accordi fra San Marino e Italia per il riconoscimento degli anni di carriera e a fini previdenziali per gli operatori sanitari presso l’Iss. Sì perché serve, oggi più che mai, un punto di riferimento per il paziente con cui relazionarsi direttamente, riducendo le interminabili attese ai centralini. Questo progetto va messo in campo subito, coinvolgendo tutti gli attori, medici in primis, trovando le modalità anche economiche più adeguate ed incentivanti, smettendo di tenere tutto ingessato per tensioni interne all’Iss. Una gestione politica seria farebbe questo ma da due anni e mezzo a questa parte l’incapacità e i piagnistei del Segretario Ciavatta hanno prevalso rispetto alla qualità del servizio.
c.s. Libera