A quasi due settimane dalla conferenza stampa più tragicomica degli ultimi anni, Il super Segretario Federico Pedini Amati torna a parlare e, se possibile, ci stupisce ancora di più. Definisce il suo un “atteggiamento sbordante”, si scusa e annuncia di essersi dimesso nelle mani dei colleghi di Governo che, ovviamente, all’unanimità gli confermano la fiducia. Film già visto e rivisto, purtroppo. Evidentemente non usa più consegnare le dimissioni alla Reggenza e poi discuterle in Consiglio Grande e Generale! Come fece Ciavatta, anche Pedini ha fornito le sue “dimissioni non irrevocabili” e ha preferito la poltrona ai fatti concreti. Come se ricoprire un incarico apicale di così grande importanza fosse uno scherzo: prima accusa i colleghi di incapacità, di mancanza di risultati, di azioni sconsiderate per il Paese, di presunte azioni illecite e poi per Pedini, l’ex duro e puro un po’ come Ciavatta, è tutto passato, anzi si va avanti più determinati di prima. E poco importa se le varie delibere da lui incriminate, dalla rotonda di Borgo alle consulenze da 300.000 euro per l’ospedale, siano state condivise dallo stesso Pedini. E poco importa se ancora una volta le nostre Istituzioni vengono calpestate da comportamenti dilettantistici. Sembra una barzelletta, se non fosse che di mezzo c’è un Segretario di Stato, un Congresso di Stato e un Paese che merita delle istituzioni credibili e coerenti. Come vi avevamo preannunciato tutto si è concluso nel nulla: Pedini ha preso qualche pacca sulla spalla, qualche “like” sui social, ma rimane sulla sua poltrona. Poi se lavora nel suo ufficio o in macchina, poco importa, ora non è più importante. La priorità è la poltrona e la sopravvivenza di un Governo che litiga su tutto, non produce nulla se non debito su debito, rimanda ogni decisione pur raccontando di fare riforme epocali e denuncia, intimidendo, chi si oppone a questo modus operandi. A meno che, in questo ultimo caso, tu non ti chiami Pedini o Ciavatta: in questo caso bastano le scuse, un “vero” pentimento e le dimissioni vengono revocate e tutta la polvere finisce sotto il tappeto. Libera continuerà a lavorare per una impostazione politica ed istituzionale completamente diversa rispetto a quella di questo Esecutivo. Nei prossimi giorni presenteremo una interpellanza per chiedere al Governo se corrisponde al vero tutto ciò che ha sostenuto Pedini nella sceneggiata (citazione di Emanuele Santi, Segretario di Rete alla Smtv) di qualche settimana fa in conferenza stampa.
c.s. Libera