Il Consiglio Grande e Generale nella prossima seduta prenderà atto della nomina dei due Giudici d’Appello e, immediatamente dopo, questi giureranno nelle mani della Eccellentissima Reggenza. Una vicenda complessa che ha fatto correre il rischio di pesanti ingerenze della politica sul funzionamento della giustizia, grazie alla determinazione della Reggenza e del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, istituti che avranno sempre il massimo sostegno di Libera nel loro difficile compito, giunge finalmente a compimento ripristinando i parametri della democrazia. Libera ha assunto in questa delicatissima fase una posizione di estremo equilibrio affinché l’obiettivo di riportare nei corretti parametri istituzionali una situazione di totale incongruenza, venisse raggiunto nonostante le pesanti pressioni provenienti da alcuni poteri forti che prima hanno impedito che il Consiglio Grande e Generale potesse affrontare la presa d’atto, quindi hanno tentato di bloccare l’iter previsto dalle leggi dell’ordinamento giudiziario. Questi poteri hanno ricevuto un appoggio incondizionato da parte di alcune frange delle forze politiche, ora in maggioranza, tanto che queste, pur soccombendo di fronte all’obbligo di rispettare l’iter così come definito dal Collegio Garante, oggi propongono attraverso un’ulteriore inaudita forzatura, l’approvazione di una legge sulla Giustizia, con procedura d’urgenza, che prevede di intervenire sull’organo che governa il funzionamento della magistratura e cioè il Consiglio Giudiziario. Questa proposta di legge, così come tutte le leggi che riguardano il settore della Giustizia e quindi più in generale il delicato equilibrio tra poteri dello Stato, dovrebbe essere portata avanti con un approfondito dibattito tra tutte le forze politiche e all’interno della specifica Commissione Consiliare per gli Affari di Giustizia, a maggiore ragione trattandosi non di una legge ordinaria ma di una legge di natura sovraordinata. Grande forzatura da parte del Governo e della maggioranza appare quindi non solo la predisposizione di una legge senza alcun confronto, ma ancora di più la procedura di urgenza che impedisce qualsiasi tipo di valutazione sulla sua portata, invocando urgenze con motivazioni inconsistenti e che dovrebbero invece essere riservate ad altri problemi che sta affrontando il Paese. Esplicita si manifesta la volontà di questa parte della maggioranza di governo di incidere a propria discrezione e senza alcun approfondimento sugli equilibri del Consiglio Giudiziario, organo che ha l’esplicito compito di far funzionare al meglio il settore della giustizia senza pregiudizi di parte. La deriva che sta assumendo il governo appena insediato preoccupa enormemente, poiché dietro alla ‘scusa’ dei numeri si nasconde un’arroganza nei metodi che non fa presagire nulla di buono per il futuro di libertà della Repubblica di San Marino.
c.s. Libera