Apprendiamo dalla stampa delle dimissioni di due consigliere di Rete, Zafferani e Giardi, oltre che del Vice Presidente e non possiamo esimerci dallo svolgere alcune considerazioni politiche visto che tra l’altro parliamo di storici fondatori del gruppo politico. Le continue contraddizioni, l’alleanza dopo il voto con i nemici storici, le azioni sul Tribunale compromettendone l’autonomia, i costanti cambi di posizione e la gestione della cosa pubblica in perfetta continuità, o se vogliamo anche con peggioramenti, con il passato ha deluso totalmente le aspettative di chi vedeva in Rete una speranza di cambiamento. Sono tornati i bandi di concorso ad hoc, le assunzioni senza trasparenza e merito, le consulenze agli “amici degli amici”, l’utilizzo del potere fino a sè stesso, per non parlare di una Rete al Governo che si dimentica delle battaglie sulla legalità, sulla sostenibilità, sulla condivisione con l’opposizione, sull’esigenza di rimanere sempre raccordati con il Paese. Consideriamo inoltre, la storia di Rete ce lo insegna, che essere vicini ai cittadini non significa avallare ogni considerazione solo per incrementare voti o facendo promesse che non possono essere in nessun modo mantenute. Rete si è sempre rivolta agli impulsi, al fondo emotivo delle persone, all’immediatezza dei sentimenti, al subconscio, magari rinvigorendoli, coccolandoli, cavalcandoli in vista della conquista del potere o della tenuta del consenso. Una volta al Governo non solo è cambiata ma è sotto gli occhi di tutti la sua svolta di 180 gradi voltando nel contempo la faccia a tutti i cittadini che l’hanno votata credendola una forza portatrice di cambiamento. Rete e più in generale un certo tipo di movimentismo, ha fallito proprio in questo senso e ora più che mai deve tentare di ripartire dagli errori commessi. Libera continuerà a parlare “alla testa” delle persone, a lavorare per un vero percorso riformista di cambiamento del Paese che possa coinvolgere tutti quelli che credono nell’energia dirompente e nei valori delle forze progressiste confidando che i valori che hanno caratterizzato l'ascesa di Rete, svincolati dalle derive populiste, possano convergere anch'essi nel più grande progetto democratico e progressista a cui Libera sta lavorando e che vuole rappresentare.
c.s. Libera