Gabriele Gatti, sarà stato anche un politico di razza e al di sopra della media della sua generazione ma, dopo tutto quello che i sammarinesi hanno dovuto scoprire in questi ultimi dieci anni, vere o presunte che siano, io, prima di ridefinirsi o ridefinirlo il salvatore della patria aspetterei che, chi ha sollevato il sospetto su di lui, e cioè di esser il titolare di grandi fortune grazie alle sue posizioni politiche, chiarisca come stanno per davvero le cose prima di tornare nell’agone politico; è vero il nostro è un Paese strano, fatto di gente che a volte per comodità si dimentica ma, io non voglio dimenticare e voglio attendere il giudizio e, fino a quel momento, e cioè sino al momento in cui si chiarirà se sarà o meno colpevole, suggerisco a Gabriele Gatti di stare in silenzio. Poi se tutto ciò che gli viene mosso sarà falso allora sarò d’accordo con lui nel doversi difendere sino allo stremo oppure, se verrà confermato, allora il silenzio dovrà sicuramente essere la sua ancora di salvezza e sopravvivenza nel nostro Paese. Dall’altra parte, suggerisco con forza a Repubblica Futura, che nulla ha portato in questa campagna elettorale in termini di argomenti, di evitare di trascinare nell’agone politico, per logiche di strumentalizzazione elettorale, chi deve starne fuori, in fondo se Gabriele Gatti sente il bisogno di parlare la causa di questo è anche la spregiudicatezza di Repubblica Futura e di alcuni suoi membri altrettanto “demodè”. Anche in questo caso, Repubblica Futura si dimentica che a fare gli accordi politici di governo con Gabriele Gatti erano proprio loro, nel 2008, nel 2012, forse non si ricordano o vogliono dimenticarsi, che alcuni di loro si incontravano poco lontano dai confini sammarinese proprio con il Gabriele Gatti per trasferirgli informazioni o avvertenze su dossier che i suoi avversari gli stavano costruendo (queste cose negli ambienti politici le sanno tutti), proprio negli anni in cui Gabriele Gatti aveva già perduto lo smalto di un tempo e proprio negli anni in cui le cose più spiacevoli, gli scandali più imbarazzanti, ci sputtanavano come intero sistema Paese. Dunque in questi casi il silenzio, è davvero il caso di dirlo, è D’ORO.
Teodoro Lonfernini