Il 1 dicembre di ogni anno ricorre la giornata mondiale per la lotta all’AIDS promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e istituita la prima volta nel 1988.
Nonostante i progressi terapeutici raggiunti negli ultimi anni tengano la malattia sotto controllo e sia migliorata la qualità della vita dei pazienti, emerge un pericoloso calo di attenzione, in particolare sui suoi rischi di trasmissione. I numeri dicono che da quando è scoppiata l’epidemia, negli anni Ottanta, sono morti oltre 35 milioni di uomini e donne e attualmente nel mondo sono quasi 37 milioni le persone sieropositive al virus dell’HIV, responsabile dell’AIDS, con circa 1,8 milioni i nuovi casi ogni anno e quasi un milione di decessi.
Il messaggio scelto quest’anno dall’Organizzazione mondiale della sanità, in occasione dei 30 anni dall’istituzione del World AIDS Day è “Know your status”, cioè “conosci la tua condizione”.
In Italia, secondo le stime dell’OMS, oscillano tra le 120mila e 150mila le persone sieropositive.
A San Marino i dati attuali sono in linea con quelli dell’anno scorso: sono infatti 75 le persone in cura in quanto hanno contratto il virus dell’HIV, di cui i 3/4 sono maschi. Nel corso del 2018 si è registrato un nuovo caso di infezione, come l’anno precedente, portando il tasso di incidenza di nuovi casi a 3 ogni 100mila abitanti, pari a circa la metà della media italiana. L’età mediana dei pazienti che contraggono il virus è di 37 anni.
La cura del cittadino sieropositivo e del malato di AIDS avviene quasi esclusivamente a Rimini o comunque fuori territorio, dove sono presenti reparti specificamente attrezzati per le malattie infettive. La principale causa di infezione, soprattutto a San Marino, è rappresentata dai rapporti sessuali. Le terapie attuali, che comprendono un mix di più farmaci, hanno compiuto notevoli passi in avanti consentendo un miglioramento delle condizioni e dell’aspettativa di vita delle persone sieropositive, quasi azzerando le possibilità di contagio. Tuttavia non esiste ancora un vaccino efficace e quindi l’attenzione deve restare massima.
Per questo motivo la segreteria di Stato alla Sanità e l’Istituto per la Sicurezza Sociale, alla luce anche delle indicazioni contenute nel Piano Sanitario e Socio Sanitario della Repubblica di San Marino, hanno anche quest’anno promosso alcune iniziative per sensibilizzare la popolazione su questo importante tema. In particolare, oltre alla campagna di sensibilizzazione con manifesti e messaggi sui media e sui canali social, è stato previsto un focus specifico con gli studenti dell’Università di San Marino. È stata prevista una puntata espressamente dedicata al tema dell’Aids con la web radio dell’ateneo sammarinese che verrà trasmessa in occasione della giornata e il cui podcast sarà anche scaricabile e ascoltabile successivamente accedendo al sito www.usmaradio.org o su quello dell’Iss (www.iss.sm).
Ufficio Stampa Iss
Nonostante i progressi terapeutici raggiunti negli ultimi anni tengano la malattia sotto controllo e sia migliorata la qualità della vita dei pazienti, emerge un pericoloso calo di attenzione, in particolare sui suoi rischi di trasmissione. I numeri dicono che da quando è scoppiata l’epidemia, negli anni Ottanta, sono morti oltre 35 milioni di uomini e donne e attualmente nel mondo sono quasi 37 milioni le persone sieropositive al virus dell’HIV, responsabile dell’AIDS, con circa 1,8 milioni i nuovi casi ogni anno e quasi un milione di decessi.
Il messaggio scelto quest’anno dall’Organizzazione mondiale della sanità, in occasione dei 30 anni dall’istituzione del World AIDS Day è “Know your status”, cioè “conosci la tua condizione”.
In Italia, secondo le stime dell’OMS, oscillano tra le 120mila e 150mila le persone sieropositive.
A San Marino i dati attuali sono in linea con quelli dell’anno scorso: sono infatti 75 le persone in cura in quanto hanno contratto il virus dell’HIV, di cui i 3/4 sono maschi. Nel corso del 2018 si è registrato un nuovo caso di infezione, come l’anno precedente, portando il tasso di incidenza di nuovi casi a 3 ogni 100mila abitanti, pari a circa la metà della media italiana. L’età mediana dei pazienti che contraggono il virus è di 37 anni.
La cura del cittadino sieropositivo e del malato di AIDS avviene quasi esclusivamente a Rimini o comunque fuori territorio, dove sono presenti reparti specificamente attrezzati per le malattie infettive. La principale causa di infezione, soprattutto a San Marino, è rappresentata dai rapporti sessuali. Le terapie attuali, che comprendono un mix di più farmaci, hanno compiuto notevoli passi in avanti consentendo un miglioramento delle condizioni e dell’aspettativa di vita delle persone sieropositive, quasi azzerando le possibilità di contagio. Tuttavia non esiste ancora un vaccino efficace e quindi l’attenzione deve restare massima.
Per questo motivo la segreteria di Stato alla Sanità e l’Istituto per la Sicurezza Sociale, alla luce anche delle indicazioni contenute nel Piano Sanitario e Socio Sanitario della Repubblica di San Marino, hanno anche quest’anno promosso alcune iniziative per sensibilizzare la popolazione su questo importante tema. In particolare, oltre alla campagna di sensibilizzazione con manifesti e messaggi sui media e sui canali social, è stato previsto un focus specifico con gli studenti dell’Università di San Marino. È stata prevista una puntata espressamente dedicata al tema dell’Aids con la web radio dell’ateneo sammarinese che verrà trasmessa in occasione della giornata e il cui podcast sarà anche scaricabile e ascoltabile successivamente accedendo al sito www.usmaradio.org o su quello dell’Iss (www.iss.sm).
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