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"Non servono eroi", le riflessioni notturne ai tempi del coronavirus di Sara Conti

11 mar 2020
"Non servono eroi", le riflessioni notturne ai tempi del coronavirus di Sara Conti

Le ultime 48 ore sono state un susseguirsi di eventi, legati al momento di emergenza che stiamo vivendo, che mi spingono ora alla necessità di mettere nero su bianco i pensieri che si accavallano nella mia testa. Ieri mattina appena sveglia ho preso atto del nuovo Decreto Leggen.44 e degli ulteriori provvedimenti restrittivi in esso contenuti, poi come ogni mattina ho letto le ultime notizie e infine uno sguardo ai social. Leggendo i post su facebook mi è subito evidente che, se da un lato molte persone non hanno ancora la reale percezione dell’emergenza che stiamo affrontando e continuano a comportarsi come se il problema non li riguardasse, dall’altro invece i numeri e i racconti di chi è “sul campo” parlano chiaro, e ci dicono che la situazione è molto grave. Sapendo che per oggi sarebbe stata convocata la Commissione d’Inchiesta, di cui faccio parte, decido di sottoporre all’attenzione degli altri membri la richiesta di valutare l’eventuale sospensione della stessa. Il motivo per cui lo faccio è che tutte tre le persone che rappresentano Repubblica Futura all’interno della Commissione sono, per motivi diversi, persone considerate sensibili, persone alle quali è richiesta un’attenzione particolare, persone che nel rispetto del Decreto Legge n. 44 dovrebbero stare a casa salvo emergenze: il Commissario Bindi a causa della sua età, il Commissario Farinelli perché essendo un medico e considerata la necessità di avere medici operativi, dovrebbe ancora di più prendere ogni precauzione per preservare la propria salute, io perché purtroppo convivo con una patologia respiratoria cronica che mi colloca nella fascia più sensibile. Premetto che rendere pubbliche le proprie fragilità non è facile, né piacevole, ma non trovo giusto dover decidere tra tutelare la mia salute e esercitare il mio diritto/dovere di poter svolgere al meglio il mio lavoro a livello istituzionale. L’appello viene accolto dai colleghi della Commissione con sensibilità, ma non abbastanza da richiedere un’immediata sospensione della stessa. Si decide piuttosto di proseguire con la seduta programmata per oggi, salvo rimettersi alle decisioni dell’Ufficio di Presidenza convocato Mercoledì (domani), per decidere in merito alle convocazioni future. Di fatto quindi, quella stessa politica che si fa portavoce della campagna #iorestoacasa, mette dei soggetti a rischio nelle condizioni di non stare a casa… Oggi la Commissione c’è stata, e armati di mascherina e disinfettate non ci siamo sottratti al nostro dovere. Devo ammettere purtroppo, che ho affrontato la giornata con un sentimento di contrarietà che non mi ha mai abbandonata, perché non ero d’accordo nell’essere lì e ancor più perché confrontandomi con i colleghi ho capito che alcuni di loro ritenevano tanto importante la seduta odierna che non fosse pensabile di rimandarla, nonostante le nuove direttive, nonostante le notizie che continuavano ad arrivare dagli ospedali. Una totale sovversione delle priorità a mio avviso, perché quando c’è di mezzo la salute il resto dovrebbe passare in secondo piano. Il rispetto delle regole in questa situazione è UN DOVERE MORALE e CIVICO. E a questo punto è imprescindibile, se si vuole superare questo momento. Siamo tutti in pericolo perché il sistema sanitario è messo sotto pressione dall’elevata necessità di ospedalizzazione. E a rischiare di più sono proprio le fasce più fragili della popolazione. E’ arrivato il momento di prendere provvedimenti drastici, di “chiudere il Paese” se necessario per arrestare il virus, perché la VITA delle persone è più importante. Domani ci sarà l’Ufficio di Presidenza, vedremo quali decisioni verranno prese in merito ai lavori Istituzionali. Devo precisare per correttezza, che abbiamo ricevuto manifestazioni di vicinanza dai colleghi di Libera e di Domani Motus Liberi, che si sono detti a favore di una sospensione della Commissione per i prossimi giorni, almeno fino a che l’emergenza sarà così impellente. Certamente siamo rappresentanti delle Istituzioni, e come tali ci prenderemo le responsabilità necessarie. Ma Signori, capiamo bene quali sono le attività urgenti e quelle procrastinabili, perché altrimenti ci renderemo responsabili di mettere in pericolo noi stessi e gli altri.

c.s. Sara Conti


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