Non è piacevole vedere il nostro paese confermato dall’agenzia Fitch nella fascia "non investment grade" o categoria ‘speculativa’. Al di là dei tecnicismi il report, con cui si giustifica il livello di “BB+“ con outlook “negativo” per il Titano, fotografa una realtà che è sotto gli occhi di tutti anche all’interno della Repubblica: “ingenti passività statali implicite derivanti da prestiti bancari in sofferenza (NPL) molto elevati”; “azione debole nell'affrontare le vulnerabilità del settore bancario e capacità amministrativa limitata”; “scarsa diversificazione economica”; “problemi di qualità dei dati" e "basso potenziale di crescita” sono i fattori principali che il report indica come “punti deboli” per la situazione del nostro paese. Come dargli torto? Proprio pochi giorni fa OSLA ha sottolineato l’importanza di intervenire con celerità sul settore bancario e finanziario sammarinese per invertire il corso della nostra economia. Così hanno fatto gli esperti di Fitch nel proprio report. “L’outlook negativo - si legge - riflette il rischio di un ulteriore deterioramento della qualità degli attivi delle banche sammarinesi che potrebbe aumentare le già considerevoli esigenze di ricapitalizzazione del settore. Il rapporto NPL è aumentato al 62,8% (38,5% al netto degli accantonamenti) nel primo quarto del 2020 dal 61,7% di fine 2019 (37,1% al netto degli accantonamenti) e un ulteriore deterioramento della qualità degli attivi del settore bancario è probabilmente dovuto alla contrazione economica nel 2020”. Nel report vengono ripresi i dati del Fondo monetario internazionale sulla “carenza di capitale” per il settore bancario finanziario: 764 milioni di euro, pari al 59,1% del PIL 2020, stimati sull'Asset Quality Review del 2017 a cui viene aggiunto “un minimo di ulteriori 10 punti percentuali per allinearsi agli standard dell’UE. Tuttavia - si legge ancora - dato che i risultati della AQR sono ormai obsoleti, anche l'apporto di capitale richiesto potrebbe essere sottostimato”. Per il futuro gli esperti di Fitch avvertono le autorità di San Marino. Il rating, quindi la nostra economia, potrebbe ulteriormente peggiorare in caso di un “ulteriore aumento delle vulnerabilità del settore bancario in termini di qualità degli attivi e liquidità che minerebbero la stabilità finanziaria e creerebbero ulteriori rischi per il paese”. Viene indicato come nefasto un “ritardo sostanziale nell'attuazione delle riforme strutturali” poiché “minerebbe il ritorno alla redditività del settore bancario e gli impedirebbe di sostenere la ripresa economica attraverso un aumento dei prestiti”. Al contrario vengono riportati gli interventi che porterebbero ad un miglioramento della nostra situazione: “riduzione sostenuta dei rischi del settore bancario legati alla stabilità OSLA – Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori - Via Napoleone Bonaparte, 75 – 47890 – San Marino – COE SM2789 – tel. 0549992885 – info@osla.sm – www.osla.sm finanziaria e alle passività potenziali per il debito sovrano, ad esempio attraverso miglioramenti della qualità degli attivi, della liquidità e del capitale”; “riduzione del debito pubblico a medio termine, ad esempio attraverso una crescita economica più forte o un aggiustamento fiscale”. Importante infine i passaggi sul debito pubblico. Gli esperti ipotizzano “l'emissione di debito di 300 milioni di euro da parte dello Stato nel 2020, di cui 150 milioni saranno utilizzati per il rimborso del debito interno e un'ulteriore emissione di 100 milioni nel 2021”. È fondamentale che quanto più possibile di quei finanziamenti venga impiegato per la risalita della nostra economia, per gli investimenti in infrastrutture e per generare quella crescita imprescindibile per poter ripagare il debito. Debito che sarà un altro attenzionato speciale dagli analisti per il prossimo futuro.
c.s. Osla