Il Direttivo di Attiva-Mente riunito in data 24 Marzo ha preso atto dell’oramai certa non partecipazione di San Marino alle prossime Paralimpiadi di Rio 2016, l'appuntamento quadriennale più prestigioso per quanto riguarda lo Sport. Quest'anno sono attesi a Rio de Janeiro 4.500 Atleti con disabilità in rappresentanza di oltre ben 160 Paesi. Purtroppo però, San Marino non sarà tra questi.
La nostra piccola Repubblica dunque, non rivivrà l’esperienza indimenticabile di Londra 2012.
Con molto rammarico chiediamo all'attuale guida del Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS), quali siano le vere ragioni di questa defezione, poiché rende alquanto perplessi il fatto che, nonostante l’International Paralympic Committe (IPC) esorti quei Paesi che non hanno atleti in grado di esprimere il livello minimo di risultato previsto dal regolamento, a richiedere le cosiddette “Carte Invito”, il CPS non abbia ritenuto di predisporre e proporre un Progetto con i relativi costi, e avanzare tale richiesta all'IPC come fece la precedente Dirigenza del CPS nel 2012.
Le motivazioni addotte pubblicamente per giustificare la non partecipazione alle Paralimpiadi non convincono e temiamo, invece, che all'interno del CPS si sia instillato un modo di operare poco coerente con i valori dello Sport, negando inspiegabilmente a qualcuno la possibilità di partecipare a queste Paralimpiadi.
Un aspetto questo, che se non smentito o chiarito, va a configurare un qualcosa di molto grave e, come cittadini, reputiamo altresì gravissimo che il CPS così facendo, abbia di fatto negato al nostro intero Paese, la possibilità di mostrare a livello planetario la propria vicinanza a certi valori, anche semplicemente con lo sventolio della propria cara bandiera bianco-azzurra.
Comunicato stampa Attiva-Mente
La nostra piccola Repubblica dunque, non rivivrà l’esperienza indimenticabile di Londra 2012.
Con molto rammarico chiediamo all'attuale guida del Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS), quali siano le vere ragioni di questa defezione, poiché rende alquanto perplessi il fatto che, nonostante l’International Paralympic Committe (IPC) esorti quei Paesi che non hanno atleti in grado di esprimere il livello minimo di risultato previsto dal regolamento, a richiedere le cosiddette “Carte Invito”, il CPS non abbia ritenuto di predisporre e proporre un Progetto con i relativi costi, e avanzare tale richiesta all'IPC come fece la precedente Dirigenza del CPS nel 2012.
Le motivazioni addotte pubblicamente per giustificare la non partecipazione alle Paralimpiadi non convincono e temiamo, invece, che all'interno del CPS si sia instillato un modo di operare poco coerente con i valori dello Sport, negando inspiegabilmente a qualcuno la possibilità di partecipare a queste Paralimpiadi.
Un aspetto questo, che se non smentito o chiarito, va a configurare un qualcosa di molto grave e, come cittadini, reputiamo altresì gravissimo che il CPS così facendo, abbia di fatto negato al nostro intero Paese, la possibilità di mostrare a livello planetario la propria vicinanza a certi valori, anche semplicemente con lo sventolio della propria cara bandiera bianco-azzurra.
Comunicato stampa Attiva-Mente
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