Con 41 voti favorevoli, 2 contrari e 1 astenuto il Consiglio Grande Generale ha approvato la Legge sulla Modalità paritaria della trasmissione del cognome ai figli. Ieri, 23 novembre 2015, l’impegno di numerose protagoniste che si stanno battendo da più di 30 anni fa per la parità dei diritti tra uomo e donna ha portato ad un altro importantissimo risultato.
Fino a ieri, infatti, a San Marino le leggi prevedevano che la trasmissione fosse riservata in via esclusiva paterna, limitando la libertà di scelta dei genitori e la completa parità giuridica degli stessi.
Il testo, emendato in Commissione e presentato in aula con una relazione condivisa tra Maggioranza e Opposizione, da facoltà ai genitori di poter scegliere quale cognome attribuire ai propri figli al momento della nascita, quello paterno, materno o di entrambi i genitori nell’ordine concordato dalla coppia in piena autonomia familiare.
Solo in caso di silenzio dei genitori permane il principio di attribuzione del cognome paterno quale regola generale. Nel caso in cui i genitori non siano concordi, la Legge prevede che il Giudice Tutelare possa intervenire e scegliere nell’interesse del nuovo nato. La scelta operata dai genitori per il figlio primogenito si dovrà estendere a tutti i figli nati successivamente dalla stessa coppia.
Per quanto riguarda la trasmissibilità del cognome doppio, il figlio con il doppio cognome potrà trasmettere ai propri figli un solo elemento, quello paterno o quello materno. Vale la regola che il cognome non può essere costituito da più di due elementi, così come da nostra tradizione giuridica.
Grazie a questa legge, inoltre, i figli minorenni già nati e i figli maggiorenni con età inferiore ai 25 anni, conviventi con i genitori - in via eccezionale e per la durata di una anno dalla data di applicazione - possono aggiungere il cognome materno direttamente facendone richiesta all’Ufficiale di Stato Civile .
Si tratta di una importantissima riforma che va nella direzione auspicata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo a tutti gli Stati del Consiglio d’Europa.
Il PDCS ringrazia tutti i membri del gruppo di lavoro che hanno lavorato a questo Progetto di Legge di iniziativa popolare, per il contributo fondamentale nello studio e nella elaborazione degli emendamenti che ne hanno profondamento migliorato il testo, armonizzandolo alla tradizione culturale del nostro Paese.
Federica Merlini
Responsabile gruppo di lavoro PDCS
Fino a ieri, infatti, a San Marino le leggi prevedevano che la trasmissione fosse riservata in via esclusiva paterna, limitando la libertà di scelta dei genitori e la completa parità giuridica degli stessi.
Il testo, emendato in Commissione e presentato in aula con una relazione condivisa tra Maggioranza e Opposizione, da facoltà ai genitori di poter scegliere quale cognome attribuire ai propri figli al momento della nascita, quello paterno, materno o di entrambi i genitori nell’ordine concordato dalla coppia in piena autonomia familiare.
Solo in caso di silenzio dei genitori permane il principio di attribuzione del cognome paterno quale regola generale. Nel caso in cui i genitori non siano concordi, la Legge prevede che il Giudice Tutelare possa intervenire e scegliere nell’interesse del nuovo nato. La scelta operata dai genitori per il figlio primogenito si dovrà estendere a tutti i figli nati successivamente dalla stessa coppia.
Per quanto riguarda la trasmissibilità del cognome doppio, il figlio con il doppio cognome potrà trasmettere ai propri figli un solo elemento, quello paterno o quello materno. Vale la regola che il cognome non può essere costituito da più di due elementi, così come da nostra tradizione giuridica.
Grazie a questa legge, inoltre, i figli minorenni già nati e i figli maggiorenni con età inferiore ai 25 anni, conviventi con i genitori - in via eccezionale e per la durata di una anno dalla data di applicazione - possono aggiungere il cognome materno direttamente facendone richiesta all’Ufficiale di Stato Civile .
Si tratta di una importantissima riforma che va nella direzione auspicata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo a tutti gli Stati del Consiglio d’Europa.
Il PDCS ringrazia tutti i membri del gruppo di lavoro che hanno lavorato a questo Progetto di Legge di iniziativa popolare, per il contributo fondamentale nello studio e nella elaborazione degli emendamenti che ne hanno profondamento migliorato il testo, armonizzandolo alla tradizione culturale del nostro Paese.
Federica Merlini
Responsabile gruppo di lavoro PDCS
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