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Polo del lusso, Usc: "Sì all'investitore, no a Rovereta"

19 apr 2015
Polo del lusso, Usc: "Sì all'investitore, no a Rovereta"
Polo del lusso, Usc: "Sì all'investitore, no a Rovereta"
Sin dalle prime avvisaglie la USC ha condiviso il progetto di rilancio dello sviluppo economico inerente alla realizzazione di un polo del lusso innestato all'interno del comparto commerciale esistente, al fine di produrre una ricaduta positiva è virtuosa sull'intero.
All’incontro in cui Il progetto è stato presentato ufficialmente alle associazioni di categoria, erano presenti anche gli investitori, che riteniamo altamente qualificati nel settore.
Il progetto prevede la realizzazione della struttura in zona Rovereta su un appezzamento di terreno attualmente destinato a Zona Parco, tale area ha una estensione di 50000mq su cui si ha la necessità di una trasformazione in zona commerciale. La superficie è adiacente ad un complesso produttivo che ha recentemente ottenuto la trasformazione della funzione d'uso da industriale a commerciale, escludendo da questo progetto tutte le altre piccole zone industriali esistenti sul territorio che avrebbero la stessa esigenza e necessità.
La USC esprime la propria contrarietà all’insediamento del polo in quell'area per evitare una eccessiva concentrazione che andrebbe a danneggiare e squilibrare l’intero comparto già esistente in modo irreversibile.
Proponiamo come destinazione alternativa il centro storico o la sua immediata vicinanza per migliorare ed incrementare il flusso turistico commerciale, infatti siamo convinti che l'insediamento del polo del lusso nel centro storico porterebbe un vantaggio di riflesso a tutte le attività esistenti da dogana al centro storico, ed è la dimostrazione del vero fare sistema paese.
Il governo dovrebbe avere come priorità la rivitalizzazione del centro storico di San Marino che ha una peculiarità invidiabile caratterizzata dalla storia millenaria, da una conformazione geografica particolare e di una bellezza paesaggistica unica al mondo ed è' inserita non a caso nel patrimonio mondiale dell'Unesco.
Questi sono aspetti che vanno opportunamente valorizzati e sfruttati nel connubio fra commercio e turismo.
È' evidente che si avrebbe l'occasione di raccogliere tante opportunità e sarebbe l'occasione vera per un rilancio dell'immagine del nostro paese creando un percorso che associa allo shopping il polo museale, il polo del benessere e relax, dall’intrattenimento caratterizzato dalla casa da gioco, al centro congressi ( kursaal ), alla storia ed alla cultura fino alla gastronomia.
Come sede alternativa, nel rispetto di quanto già evidenziato, proponiamo la collocazione in un contesto già esistente che è' l'immobile ex “Queen” a Ponte Mellini, (l’area è già commerciale per cui non si rende necessaria la trasformazione), la quale garantirebbe la visibilità dalla superstrada, vicinanza al casello autostradale, accessibilità grazie a viabilità scorrevole e alla possibilità di sfruttare parcheggi capienti già esistenti secondo una delle condizioni imposte dall’investitore.
Gli insediamenti in Italia come il polo del lusso hanno una caratteristica specifica che si integra con le caratteristiche del luogo a seconda di dove vengono collocate, ad esempio Firenze ha una tipologia di architettura che si sposa con la storia caratterizzata da una serie di ponti a collegare i negozi ed è attraversato dal fiume Sieve in cui i visitatori possono aggiungere alla straordinaria esperienza dello shopping una stupenda escursione nel contesto storico e naturalistico.
Serravalle Scrivia è incorniciato da un incantevole scenario, tra castelli e percorsi di degustazione.
Roma associa lo shopping ad altre attività come il relax ed il divertimento.
Venezia associa lo shopping alla evasione culturale ed infine Napoli è legata alle bellezze naturali e culturali, ma tutte hanno un denominatore comune che è' costituito dalla distanza dalle grandi città' che va dai 20 ai 50 minuti di percorrenza.
Le case madri della moda hanno la predilizione per i centri storici, noi abbiamo la fortuna di coniugare tante peculiarità che non abbiamo mai saputo valorizzare appieno, adesso è' arrivato il momento.

Esprimiamo forti perplessità che il polo possa apportare solo dei grandi benefici, per cui la USC nel caso in cui andasse in porto la realizzazione del progetto chiede al governo una IMMEDIATA sottoscrizione di un accordo che conceda a tutte le attività commerciali esistenti sul territorio le stesse condizioni economiche, fiscali e contributive che verranno concesse all’investitore, inoltre chiediamo una limitazione della merceologia da trattare all’interno del polo affiche’ non crei concorrenza, il tutto per tutelare e salvaguardare il sistema commerciale già esistente, e misure urgenti per la sopravvivenza del settore dell’abbigliamento che verrà colpito direttamente.
L’accordo con l’investitore è una condizione primaria per cui andava attuato prima della trasformazione dell’area, cosi facendo l’investitore avrà senza dubbio un ulteriore vantaggio nell’ottenere una risposta affermativa a tutte “le condizioni” che chiederà al governo in sede di trattativa, e su questo aspetto chiediamo che un nostro rappresentate possa partecipare agli incontri sulla formulazione dell’accordo commerciale fra il governo e l’investitore

Comunicato stampa Direttivo USC

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