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Prevenzione cardiovascolare di genere, le donne più a rischio degli uomini

17 mag 2023
Prevenzione cardiovascolare di genere, le donne più a rischio degli uomini

In Europa le donne che oggi muoiono per problemi cardiovascolari (ictus e infarto) sono il 43% contro il 38% degli uomini. Il dott. Domenico Gabrielli - Direttore Cardiologia Ospedale San Camillo di Roma e Presidente Fondazione per il Tuo cuore dell'ANMCO ha dichiarato: "Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nella popolazione femminile: ogni anno muoiono più donne di malattie cardiovascolari che di cancro al seno o all’utero. Nonostante questi dati epidemiologici preoccupanti, le malattie cardiovascolari nelle donne rimangono poco riconosciute e in molti casi poco comprese non avendo ancora ottenuto la stessa consapevolezza pubblica della malattia cardiovascolare maschile. La sottostima delle differenze di genere ha alimentato per lungo tempo l’errata convinzione che le malattie cardiovascolari fossero un problema tipicamente maschile e per questo la maggior parte delle conoscenze su tali patologie deriva da studi condotti principalmente su campioni maschili. La prevenzione è fondamentale e si fonda principalmente sul controllo dei cosiddetti fattori di rischio tradizionali come ipertensione, alti livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi, bassi livelli di colesterolo HDL, sovrappeso e obesità, storia familiare di patologie cardiovascolari prima dei 65 anni, sedentarietà, il fumo di sigaretta, il consumo eccessivo di alcolici e il diabete; fattore quest'ultimo che nelle donne aumenta di 3 volte il rischio di andare incontro ad aterosclerosi coronarica con effetti anche fatali. Ma vi sono altri fattori meno tradizionali che aumentano la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari: i disordini associati alla gravidanza, quali disordini ipertensivi, diabete mellito gestazionale, nascita pretermine (prima della 37a settimana), abruptio placentae e aborti spontanei ricorrenti, incrementano tutti il futuro rischio di patologie cardiovascolari. Per le donne in menopausa (>50 anni) e senza fattori di rischio cardiovascolare noti le linee guida ESC raccomandano il controllo dell’assetto lipidico ed i valori pressori. Nell’insufficienza ovarica precoce, che colpisce le donne prima dei 40 anni e ne accorcia l’aspettativa di vita per problematiche CV ed ossee, e nella menopausa precoce (<45 anni) a terapia ormonale sostitutiva è raccomandata almeno fino all’età media di insorgenza della menopausa e la sua prescrizione precoce è correlata ad un maggior beneficio cardiovascolare. La percezione che le donne rappresentino una popolazione a basso rischio per le malattie cardiovascolare deve essere riconsiderata. La malattia cardiovascolare nelle donne è spesso mal diagnosticata, sottovalutata e sotto trattata mentre le malattie cardiovascolari nonostante il miglioramento delle cure e della prognosi negli ultimi 30 anni di ricerca, restano la principale causa di mortalità nella popolazione femminile. Le cause e i fattori determinanti non sono ancora completamente definiti ma è ormai riconosciuto il ruolo del “genere”. Nel tempo si è visto che le donne si ammalano con un ritardo di almeno 10 anni rispetto agli uomini perché fino alla menopausa possono contare sugli effetti benefici degli estrogeni sulla pressione, sul colesterolo, sulla glicemia, che costituiscono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari. Hanno inoltre un’alta probabilità di manifestare sintomi atipici e spesso non riconosciuti che spesso causano un ritardo di diagnosi. La conoscenza delle manifestazioni specifiche di malattia cardiovascolare può contribuire a diminuire le disparità di assistenza sanitaria per le donne e migliorare la salute globale. È ormai evidente la necessità di promuovere una maggiore enfasi sugli aspetti specifici del genere sui fattori di rischio cardiovascolari, sulla manifestazione degli stati di malattia e sulla risposta alle terapie; inoltre, è fondamentale promuovere la diversità, l’equità della salute e un’ampia gamma di prospettive nel trattamento delle esigenze speciali per genere, categoria di età, demografia e stato sociale. La medicina di genere ci permette di affrontare e sensibilizzare gli aspetti specifici delle donne nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie cardiovascolari. Per tale ragione in campo sanitario è necessario studiare strategie scientifiche e divulgative efficaci al fine di supportare le donne nella consapevolezza del rischio di salute cardiovascolare favorendo il cambiamento in modo strutturato e capillare. Proprio per i motivi suddetti la Fondazione Per il Tuo Cuore-HCF onlus sta procedendo a organizzare, insieme alle altre molteplici attività preventive sulla popolazione anche in campo cardio-oncologico, una specifica campagna di prevenzione di genere in partnership con AHA (Go Red for Women). Le specifiche della campagna sono in corso di definizione e saranno portate alla pubblica attenzione al più presto."

cs Fondazione per il tuo cuore





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