Già dal titolo, l’impressione è quella che si sia passati di là. Non ce ne voglia l’ufficio stampa dell’opposizione, ma scomodare l’epopea di Primo Levi del “Se questo è un uomo” per arrivare al grottesco “Se questo è un segretario” riferito a Pedini, non avrebbe bisogno di ulteriori commenti. Ribadiamo semplicemente il concetto con il quale abbiamo esordito: si è passati di là. Il PSD si vede costretto -dunque- a intervenire di fronte all'ultimo comunicato congiunto delle formazioni di opposizione, un esempio chiaro di politica meschina e di attacco ingiustificato nei confronti del Segretario di Stato Federico Pedini Amati. È sorprendente e sconcertante osservare il livello di aggressività e di moralismo altezzoso espresso nel comunicato dell'opposizione. Questo approccio non solo è privo di fondamento, ma dimostra anche una totale mancanza di rispetto per le norme del dibattito politico costruttivo e per l'integrità personale. La realtà è che il Segretario Pedini Amati è stato bersagliato in maniera sproporzionata e ingiusta, con accuse che paiono più frutto di un'animosità preconcetta che di legittime preoccupazioni politiche. Le sue azioni, sempre guidate dalla schiettezza e dalla genuinità, dalle quali deriva la sua popolarità nel Paese, sono state distorte in un tentativo trasparente di indebolirlo politicamente. Risulta ipocrita che certi membri dell'opposizione, con un passato non esente da controversie, ora si ergano a giudici della moralità altrui. Il nostro Partito, a differenza loro, ha sempre evitato di sfruttare tali situazioni per guadagni politici meschini. Visto che non vi è possibilità di unire le forze di opposizione per ragioni di costruzione politica, colpire il Segretario di Stato Pedini è l’unico modi di tenere assieme l’Alpha e l’Omega, in una congiura di Palazzo che parte da Roberto Ciavatta fino ad arrivare a Nicola Renzi, che collega i punti -apparentemente- più distanti della geografia politica sammarinese che sono Rete e Repubblica Futura, passando per Libera, che a fasi alterne passa dalla smania di ritrovare con il PSD una unità di intenti (smarrita nel 2016) alla feroce battaglia condotta a tambur battente a suon di interpellanze, battaglie consigliari e comunicati stampa. Un’inaspettata alleanza -dunque- tra partiti precedentemente in disaccordo su tutto, che svela chiaramente le loro intenzioni: un patetico tentativo di unirsi contro un (immaginario) nemico comune per interessi elettorali, lasciando perdere le convergenze di ideali. È evidente che l'opposizione ha scelto di ignorare i veri problemi che la Repubblica di San Marino affronta, preferendo invece concentrare le proprie energie in attacchi personali e fuori misura. Il PSD respinge con forza queste accuse infondate e si impegna a difendere i propri membri e il Governo dalle manovre politiche meschine, dalla strumentalizzazione e soprattutto non intende cedere a questi tentativi disperati di destabilizzazione. L’impressione -purtroppo- è che questa logica di opposizione, inefficace, possa ulteriormente peggiorare, ma confidiamo in una ripresa di buon senso.
cs Ufficio Stampa PSD