Nel 2022 i pensionati hanno costituito il 27,3% dei contribuenti in termini numerici ed il 12,6% in termini di imposte pagate. Dall’analisi dei dati emerge che ci sono un discreto numero di pensionati molto abbienti, a fronte di molti altri che invece fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Entriamo nel dettaglio. In primo luogo, occorre rilevare che il 37,3% non ha presentato la dichiarazione dei redditi, ma il solo IGR-G. È il caso degli oltre 2.000 ex lavoratori frontalieri e dei circa altrettanti residenti che percepiscono una pensione talmente bassa da non pagare imposte. Questi soggetti non possono scaricare le passività deducibili. Non a caso, i redditi imponibili medi di questi contribuenti, nel 2022 sono stati pari a 11.057 euro contro i 21.357 euro di coloro che hanno presentato il modello IGR-L. La componente di pensionati ex lavoratori frontalieri sul totale di coloro che non presentano la dichiarazione dei redditi è sempre più rilevante, per cui qualunque comparazione sarebbe impropria. Le loro pensioni sono mediamente più basse perché relative agli anni lavorati a San Marino, che sono solo una parte della loro carriera. Come anticipato, i redditi medi dei pensionati che hanno presentato la dichiarazione IGR-L, sono stati pari a 21.357 euro nel 2022, rispetto ai 18.957 euro del 2018 e 18.249 euro del 2014. Quindi, l’incremento nell’arco di 8 anni è stato del 17%, superiore a quello dei lavoratori dipendenti, ma comunque inferiore all’inflazione registrata nel medesimo periodo. Occorre precisare però che l’aumento dell’età pensionabile sta producendo carriere lavorative più lunghe e conseguenti assegni più pesanti. Dall’altro lato, se fino al 2022 le pensioni più basse sono state rivalutate integralmente in base all’inflazione registrata nell’anno precedente, quelle più elevate hanno perso potere d’acquisto. Passiamo ora ad analizzare i redditi imponibili medi complessivi, ovvero comprensivi di entrate ulteriori rispetto all’assegno previdenziale; ricordiamo che tali entrate sono costituite in prevalenza da rendite catastali ed affitti, ma verosimilmente anche da rendite finanziarie. Nel 2022 sono stati pari a 30.644 euro, con un incremento del 43,5% rispetto al solo reddito da pensione, quindi superiore a quello di tutte le altre categorie di contribuenti, anche in valore assoluto (quasi 9.300 euro annui). Una variazione significativa, seppure in misura inferiore, si era registrato anche nel 2018 (+38,5%) e nel 2014 (+38,1%). Quindi, i pensionati sembrerebbero essere, mediamente, i maggiori detentori di capitali. Che i risparmi di una vita di lavoro siano stati effettivamente investiti nella casa di abitazione per sé e per i propri figli ed in qualche strumento finanziario è cosa nota, ma non ci risulta che la gran parte di chi ha vissuto del proprio stipendio sia riuscito ad accumulare patrimoni così rilevanti, per cui c’è una minoranza che fa la differenza rispetto a tutti gli altri. Nel 2022 solo 8 persone hanno percepito pensioni imponibili di importo superiore a 75.000 euro annui, mentre coloro che hanno dichiarato redditi complessivi superiori a tale somma sono stati ben 165, con un picco di 48 persone che superano 150.000 euro annui. Non crediamo che siano tutti ereditieri, imprenditori o liberi professionisti che hanno sempre onorato i propri impegni con il fisco; è probabile che tra costoro ci sia chi, nella propria carriera lavorativa, non abbia dichiarato redditi tali da giustificare una simile ricchezza. Per poter svolgere ulteriori approfondimenti, occorre avere maggiori dettagli rispetto alle diverse componenti che costituiscono i redditi aggiuntivi, oltre alle diverse tipologie di pensione, ovvero se maturate in seguito a lavoro dipendente o attività economica. Ad esempio, molti pensionati sammarinesi percepiscono pensioni estere ma, al netto di qualche caso, ci risulta che l’importo sia mediamente basso, in quanto riferito a pochi anni di contributi. Confidiamo che ci vengano fornite ulteriori informazioni. Nei prossimi comunicati tireremo le somme di questo complesso lavoro di analisi.
c.s. CSdL