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San Marino e Andorra: percorsi di Vita Indipendente a confronto

15 gen 2025
San Marino e Andorra: percorsi di Vita Indipendente a confronto

L’autonomia, secondo il movimento per la Vita Indipendente, non va intesa come l’essere autosufficienti o il fare tutto da soli, ma piuttosto come la capacità di scegliere e gestire consapevolmente le proprie dipendenze, avendo a disposizione gli strumenti e le opzioni possibili. A San Marino, i principi fondamentali della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata nel 2008, restano ancora lontani dall'essere pienamente attuati. L’articolo 19, che sancisce il diritto alla Vita Indipendente, è rimasto del tutto inapplicato: non esistono fondi per la non autosufficienza, provvedimenti di alcun genere a sostegno di progetti “dopo di noi” o in favore dei caregiver familiari, né un sistema strutturato di assistenza personale autogestita. Le poche iniziative legislative in materia (Istanze d’Arengo) sono state respinte o non hanno avuto seguito concreto. Mancano, inoltre, campagne mirate di sensibilizzazione che trasformino la percezione pubblica della disabilità e tanto altro. La visione prevalente è ancora legata a doppio filo al modello medico-assistenziale, il quale, piuttosto che favorire, ostacola la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita pubblica, politica e sociale. San Marino e Andorra sono due piccoli Stati accomunati da molteplici aspetti. Uno dei più rilevanti, soprattutto in questo momento storico, è il percorso condiviso di associazione all'Unione Europea, un processo che comporta sfide e opportunità con possibili future ricadute anche sulle politiche sociali. Le affinità tra i due Paesi non si fermano qui: entrambi condividono caratteristiche economiche, culturali e sociali, oltre a tradizioni, dimensioni territoriali contenute e un numero ridotto di abitanti. Tuttavia, nel campo delle politiche per la disabilità in generale, ma in particolare nella promozione della Vita Indipendente delle persone con disabilità, emergono differenze profonde e significative (per rendersene conto basta consultare i rispettivi portali ufficiali www.iss.sm/on-line/home/dedicato-a/articolo49007025.html e www.aferssocials.ad/persones-amb-discapacitat). Andorra, pur avendo ratificato la Convenzione ONU nel 2014, sei anni dopo San Marino, si è distinta anche nei consessi internazionali per politiche innovative e avanzate a favore delle persone con disabilità. Tra queste, ad esempio, il “Servei d’Assistència Personal”, che rappresenta un pilastro fondamentale, offrendo supporti personalizzati per attività quotidiane, lavorative e sociali, promuovendo autonomia e inclusione. Un altro programma chiave è “Vida Independent: 'Me’n vaig a casa meva'”, che garantisce il diritto di scelta in ambito abitativo, permettendo alle persone con disabilità di vivere dove e come preferiscono, con accesso ai servizi necessari. Questi programmi, finanziati pubblicamente, sono progettati e gestiti con il coinvolgimento diretto delle persone con disabilità, assicurando un approccio realmente inclusivo. Inoltre, Andorra ha avviato forti campagne di sensibilizzazione per promuovere la cultura dell’inclusione e del rispetto dei diritti umani. Garantire il diritto alla Vita Indipendente significa abbracciare un cambiamento culturale profondo, traducendo i principi della Convenzione ONU in azioni concrete, mettendo al centro le persone con disabilità. San Marino non può continuare a voltare le spalle ai loro bisogni e ai loro diritti. Guardare al modello andorrano e ad altri esempi virtuosi non è solo un’opportunità, ma una responsabilità, perché una società inclusiva, oltre a essere un vanto, è una necessità.

Il Consiglio Direttivo di Attiva-Mente (comunicato stampa)






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