È stato istruttivo leggere oggi il farneticante comunicato della coalizione “Dc e i suoi satelliti”.
In mezzo ai soliti attacchi alla stampa (che il “Segretario all’Inquisizione” Berti, anziché contrastare visto il suo ruolo, continua a promuovere con forza), si sono capite diverse cose che vale la pena rendere note alla cittadinanza.
La prima: la dirigenza della Democrazia Cristiana ha inanellato il quarto fallimento di questi ultimi 12 mesi di “gestione” del Paese. Li ricordiamo volentieri.
Primo fallimento: continuare la legislatura dopo l’uscita di Rete dal Governo per raggiungere alcuni obiettivi. Risultato: obiettivi falliti, a partire dalla firma dell’accordo di associazione con l’Unione Europea che non è arrivato.
Secondo fallimento: raggiungere una “fine ordinata della legislatura”. Risultato: il caos, con mesi trascorsi in Consiglio a non fare nulla, portando solo Decreti improvvisati, e con la sciagurata vicenda finale della Reggenza, gestita come peggio non si può. Terzo fallimento: la nomina della Reggenza. Risultato: per la prima volta nella storia i candidati presentati pubblicamente al Paese non sono risultati eletti, a causa della volontà di prevaricazione della Dc e dei suoi satelliti che non hanno saputo applicare nemmeno l’abc della politica (cioè la capacità di mediazione).
Quarto fallimento, l’ultimo: lasciare RF fuori dagli apparentamenti. Risultato: ha dovuto subire ancora una volta la sconfitta, dovendo accettare obtorto collo anche la nostra indicazione. E qui, probabilmente, questa improvvisata dirigenza (una volta superato il trauma) dovrà ringraziare di cuore anche qualche persona all’interno della DC stessa che, evidentemente dotata di un minimo di capacità di analisi politica, ha lavorato perché questo ennesimo suicidio politico (per la DC) non avesse luogo.
Prima o poi la dirigenza DC farà mea culpa o continuerà con un fallimento dietro l’altro?
La seconda cosa interessante che emerge dal comunicato è che - parole della coalizione “Dc + i suoi satelliti” - il PSD pareva concordare con la scelta di escludere RF, e che col PSD stesso “dopo le turbolenze degli ultimi mesi si sta ritrovando la storica comunità di visione sui grandi tempi per il Paese” (immaginiamo che “tempi” sia un refuso e si intenda “temi”). Interessante fare notare agli elettori che un pezzo della coalizione che si dovrebbe proporre come alternativa alla DC (almeno in fase elettorale, perché poi dopo le elezioni, si sa, cambia tutto…) sta ritrovando la “storica comunità di visione” con la DC.
Attendiamo di sapere da Libera, quindi, se anche lei, come il suo alleato PSD, condivide questa “comunità di visione”, dato che non perde occasione di dire che serve un cambio di passo su molti temi.
La terza cosa che emerge…beh, la terza è sempre la solita: lo spauracchio di Adesso.sm, agitato a caso come un mantra da 5 anni nonostante né il plotone di esecuzione della Commissione di Inchiesta (creata apposta contro RF) né tantomeno i procedimenti in Tribunale abbiano fatto emergere responsabilità di qualche genere a carico di esponenti di RF e di chi oggi si candida in RF. Se ora, davanti ad anni di debito pubblico crescente (siamo arrivati a oltre 1 miliardo e 200 milioni), di deficit galoppanti, di lotta al caro vita mancata, di salari al palo, di sanità fuori controllo, di persone che non riescono a trovare una casa, di natalità al collasso, di anziani in difficoltà, di territorio lasciato al suo destino, di problemi energetici e idrici non affrontati (e ci fermiamo qua ma potremmo andare avanti), la coalizione “Dc + i suoi satelliti” non sa fare altro che agitare lo spauracchio di Adesso.sm, beh, noi possiamo solo sorridere e far loro tanti auguri.
RF è fiera della lista che ha presentato, composta di persone serie, impegnate e oneste. Continuerà il suo lavoro di proposta politica e programmatica concreta sui temi caldi del Paese, come stiamo facendo da mesi raccogliendo le idee dei cittadini, e su questo valuterà le alleanze; senza odi né rancori, perché non è più questo che serve a San Marino. Siamo molto fiduciosi che i sammarinesi premieranno questo approccio.
Comunicato stampa
Repubblica Futura
membro dell’Associazione dei Liberali e Democratici Europei (ALDE)