Abbiamo voluto attendere anche l’ennesima decretazione prima di intervenire pubblicamente e lo abbiamo fatto perché cercavamo di capire la difficoltà del momento in tutte le sue sfaccettature. Le emergenze non rappresentano mai situazioni facili, bisogna essere lungimiranti nel trasformarle in opportunità: una visione di questo tipo, resta l’unica strada percorribile dal nostro punto di vista. Purtroppo non troviamo riscontri dall’esecutivo e dalla maggioranza rispetto a questo tema, anzi ci limitiamo a sottolineare la palese navigazione a vista, dilettantistica e per nulla propositiva rispetto al momento ed alle esigenze del nostro mondo imprenditoriale e lavorativo. Ci duole rimarcarlo ma senza un reale progetto Paese rischiamo seriamente di essere destinati al fallimento. Questa progettualità non si vede, né in termini sostanziali né tantomeno in quelli comunicativi alla cittadinanza, perché se dal lato sostanziale, anche nel nuovo decreto, non vengono previsti alcuni strumenti di agevolazione, per le imprese o per i lavoratori, costretti ormai da mesi a subire costrizioni di ogni tipo, dal punto di vista comunicativo, si iniziano a notare evidenti frizioni all’interno della stessa maggioranza, con comunicati al vetriolo fra i loro stessi componenti, un segnale assolutamente indegno e poco corrispondente alle dirimenti esigenze della nostra Repubblica. Andando controcorrente rispetto a questo metodo, noi di Riforme e Sviluppo abbiamo invece provveduto stamane ad inoltrare un elaborato alle Segreterie di Stato competenti per cercare di reperire liquidità da immettere quanto prima nel nostro Sistema economico, perché al di la degli schieramenti la crisi sistemica coinvolge tutte le parti in causa, ma soprattutto, come ribadito più volte, l’approccio alla risoluzione delle emergenze deve essere assolutamente costruttivo ed unito.
c.s. Res - Riforme e Sviluppo