Detrazioni fiscali fino all’80%, esenzione totale dalla monofase, esenzione dal pagamento della tassa di licenza per tre anni, credito di imposta IGR sui programmi di formazione... Sarebbe bello poter dire che questi interventi sono avvenuti per le imprese virtuose operanti da anni in Repubblica o per attrarre giovani imprenditori. Invece no. Attraverso il decreto sul trasporto marittimo il governo ha ritagliato su misura una serie di benefici per invogliare gli armatori a registrare le proprie navi sul Titano. Assolutamente legittimo, ci mancherebbe. RETE comprende la necessità di sviluppare anche il settore navale, pur non avendo San Marino uno sbocco al mare, ma con una manovra che sia limpida e non con un meccanismo agevolato che si presta ad attività a rischio. L’implementazione di questo settore, infatti, potrebbe incrementare gli introiti dello Stato attraverso la monofase, le imposte e magari l’assunzione di nuovi lavoratori. Peccato che il governo ha rigettato in toto tutte le proposte. Non solo ha respinto non ha previsto alcun impegno nell’assunzione di nuovo personale oltre agli amministratori, ma ha detto no sia per l’istituzione di un’aliquota monofase agevolata (all’8,5%), sia ad una detrazione dell’imposta IGR del 50% anziché dell’80%. Allo stesso modo la maggioranza e qualche membro di opposizione hanno respinto tutti gli emendamenti proposti da RETE per porre dei limiti a pratiche fuori da ogni controllo. Uno di questi, è quello relativo al mantenimento dell’imposta sui beni di lusso. Imposta che il governo ha ben pensato di eliminare perché "disincentiva lo stabilimento di società di noleggio e locazione". A nulla è valsa neppure la proposta di RETE di mantenere l’imposta e destinarne gli introiti alle famiglie indigenti che si rivolgono alla Caritas. L’emendamento è stato respinto (sul nostro sito è disponibile la scheda di votazione in Consiglio). Incentivare il settore marittimo con benefici che non portano nulla nelle casse dello Stato, ci fa stare tranquilli dal punto di vista della sicurezza e della reputazione, proprio ora che si sta andando verso la stipula degli accordi con l’Unione Europea? RETE è sempre più convinta che sia necessario per San Marino attivare anticorpi più potenti per contrastare quell’economia off-shore, che tanti danni ha fatto. Purtroppo certi atteggiamenti impropri del governo, ci fanno correre il rischio di tornare indietro negli anni più bui della nostra storia.
cs Movimento RETE