La protesta degli insegnanti sulla proposta di rinnovo contrattuale fa calare la maschera sull’approccio regressivo e austeritario che il governo ha nei confronti dell’istruzione. Un approccio regressivo perché, chiaramente, la lunga e complessa corsa ad ostacoli di corsi, valutazioni e precariato sine die ha come obiettivo manifesto l’esclusione dalla carriera dell’insegnamento di tutti coloro che non possono permettersi di passare anni senza percepire alcunché, anzi, spendendo in attesa di una valutazione positiva non si sa basata su quali criteri. Un approccio austeritario, perché la mente burocratica che ha partorito questa proposta vede nel calo demografico non la necessità di investire maggiori risorse nell’istruzione dei “pochi” bambini che si formeranno nel prossimo decennio, bensì la ghiotta possibilità di tagliare i costi del personale docente. La linea su cui si fonda la proposta di rinnovo tradisce anche il disprezzo per il Consiglio e le pratiche parlamentari: solo nel luglio 2022 il Consiglio Grande e Generale aveva approvato all’unanimità un meccanismo di stabilizzazione automatica e delle linee guida per il rinnovo del contratto dei docenti, pressoché disattese. La proposta, da noi fortemente sostenuta e voluta nel corso dell’anno scorso, basava il reclutamento sul concetto di periodici concorsi e di un periodo di valutazione di un anno. Riteniamo che il Governo, invece di andare contro i testi approvati dal Consiglio, dovrebbe implementarli delineando regole certe nella definizione e nella tempistica periodica di regolari concorsi, totalmente spariti nella nuova stesura del contratto; dovrebbe implementare esami psicoattitudinali, che non si trovano nella proposta; dovrebbe prevedere meccanismi di verifica e garanzia della qualità dell’insegnamento che non si fermino al momento dell’assunzione, ma che proseguano nel corso della carriera dei docenti, al fine di garantire sempre il miglior livello di istruzione possibile. Invitiamo l’Esecutivo a tornare sui propri passi e a proporre una bozza di rinnovo contrattuale compatibile con gli indirizzi che il Consiglio ha approvato nel 2022 e rispettosa della dignità e della professionalità dei docenti.
C.s. Movimento RETE