Il Progetto di Legge “Tutela e promozione della salute sessuale e riproduttiva della popolazione sammarinese” depositato da RETE ha un raggio di azione molto ampio e tenta di offrire un quadro organico di intervento per le varie fasce d’età e orientamenti sessuali. Un testo che prevede l’epidurale per le partorienti; l’emanazione di specifici indirizzi sanitari per patologie invalidanti come l’endometriosi; interventi per la sessualità delle persone disabili e il supporto alle loro famiglie; il potenziamento dei servizi sanitari anche per ragazzi e uomini adulti; l’istituzione di un Consultorio; l’accesso con monofase agevolata ai metodi contraccettivi; consulti psicologici relativi all’orientamento di genere; un sistema di monitoraggio per misurare l’efficacia e l’efficienza dei servizi e delle prestazioni sanitarie. Naturalmente, il progetto di legge include anche articoli sull’interruzione volontaria di gravidanza, utilizzando come archetipo le leggi di iniziativa popolare già depositate, ampliandone la portata e punendo qualsiasi eccesso ingiustificato di restrizioni all’accesso all’IVG e ai diritti riconosciuti alla donna. Inoltre, oltre al sistema di monitoraggio, essenziale per avere a disposizione dati preziosi sul ricorso all’IVG, si introducono anche i reati di interruzione di gravidanza clandestina e di violenza ostetrica. La volontà che ha condotto il Movimento ad elaborare nel corso di mesi e depositare il PdL non è certo quella di destabilizzare la maggioranza o “scippare” qualcosa a qualcuno, ritenendo profondamente squallida la sola idea di apporre una bandiera partitica su un tema simile che riguarda ogni individuo. Così come non è mai stata e tuttora non è nostra intenzione prenderci eventuali meriti per iniziative lodevoli, che partono da una cittadinanza virtuosa, e che scaturiscono da un silenzio assordante della politica nei decenni su questi temi. L’obiettivo, al contrario, è quello di tentare di coniugare le diverse sensibilità presenti all’interno del nostro Paese, disciplinando in modo più completo ed armonioso una materia sensibile come quella della tutela sessuale e riproduttiva. Ogni partito di maggioranza, in questi mesi, ha depositato in maniera autonoma Progetti di Legge che poi sono stati discussi in Consiglio in serenità e con spirito collaborativo: si tratta semplicemente di normali processi democratici. Se lo fa RETE, per Libera diventa un oltraggio e, anziché entrare nel merito della questione, comincia la propaganda mediatica spicciola con cui si propina ai lettori la solita, scontrosa retorica piuttosto che un’informazione degna di questo nome. Comprendiamo la frustrazione di Libera che da partito maggioritario di governo in tre anni ha presentato zero progetti di legge sui diritti civili e sull’aborto, nonostante gli schieramenti in Aula agevolassero interventi progressisti. Nelle prossime settimane l’intenzione è quella di svolgere una serie di incontri ed approfondimenti con i gruppi politici per analizzare il testo ed effettuare, come abbiamo sempre fatto, tutti i passaggi necessari, convinti della bontà dell’iniziativa. Allo stesso modo ringraziamo Unione Donne Sammarinesi per aver riconosciuto che il Progetto gli era già stato presentato da RETE, peraltro tempo prima della consegna delle firme necessarie allo svolgimento del Referendum, che naturalmente appoggeremo come Movimento. Il Progetto di Legge non va in antitesi con nessuna iniziativa, soprattutto se popolare e di democrazia diretta, anzi la sostiene affrontando l’argomento in ottica completa, progressista e di prospettiva, così come riteniamo debba fare sempre un buon legislatore. Temi come questo, che toccano l’individuo nelle sue sfere più intime, devono essere affrontati dalla politica a prescindere dalle posizioni individuali o partitiche che, se portate con sincerità ed onestà intellettuale, non possono che aiutare la Repubblica di San Marino ad indirizzarsi verso un percorso evolutivo quanto mai doveroso, tenendo sempre conto e rispettando i processi della democrazia.
Movimento RETE