Intendiamo prendere una posizione pubblica per chiarire i “rumors”di questi giorni, che riguardano le nostre persone. Abbiamo iniziato un percorso che ci ha viste partecipi nella fondazione del Movimento RETE, a cui abbiamo dedicato gli ultimi 9 anni del nostro impegno civile e politico, e che ci ha viste protagoniste in prima persona di battaglie che hanno caratterizzato le azioni politiche del Movimento. Da tempo abbiamo cercato un confronto interno, manifestando, in alcuni casi, dissenso rispetto alla linea politica che, attraverso gli organismi del nostro Movimento, sosteneva determinate azioni del governo. Il Movimento e il gruppo con il quale siamo partiti nel 2012, li sentivamo venire a meno, e ancor di più ci è venuto a mancare il terreno di condivisione, confronto e scontro, che ci ha sempre caratterizzati. Ci sono stati momenti in cui, abbiamo dubitato di noi stesse e delle nostre scelte, perché lo stato di forte crisi del nostro Paese, ci ha portato di fronte a scelte difficili e molto delicate. Dopo una profonda riflessione, che dura da mesi, oggi ci chiediamo quale sia il ruolo del Consigliere se non può incidere e determinare indirizzi politici. Il Movimento Rete, fin dalla sua nascita, voleva cambiare il modus operandi della “vecchia politica” proprio per ridare dignità al nobile ruolo di Consigliere della Repubblica e fare in modo che le Istituzioni fossero più vicine alla cittadinanza. Voleva un cambiamento sostanziale. Lo scollamento tra la politica del Palazzo e il Paese reale, voluta da una cerchia di pseudo politici, è servito negli anni ha creare la piazza finanziaria, la speculazione edilizia, i commerci impropri, la corruzione diffusa, la crisi interna al tribunale, generando così innumerevoli danni economici allo Stato, danni che oggi siamo tutti chiamati a dover pagare a caro prezzo. Vorremmo che la nostra presa di posizione fosse vista come l’azione di chi, vuole rimettere il proprio ruolo nella posizione che gli compete, cioè come portavoce ed esecutore delle necessità del paese e della cittadinanza. È necessario e fondamentale riportare un linguaggio di pluralismo all’interno del Movimento e soprattutto fuori, elemento imprescindibile per una costruzione politica nell’ottica di una società aperta, dialogante e costruttiva nell’interesse di tutti. Questo passaggio sarà elemento di unione per riuscire ad affrontare le riforme che non possiamo più permetterci di procrastinare. La complessità delle questioni, dei problemi che dovremo inevitabilmente gestire nel prossimo futuro, in modo particolare sul piano economico e sociale, richiederà la massima coesione della politica e dei cittadini. Le persone sono alle prese con i problemi della vita che stanno diventando ogni giorno più delicati e preoccupanti. Riteniamo sia necessario attivare un dialogo sincero e costruttivo con tutte le parti interessate, dalle categorie economiche alle associazioni, dalle istituzioni alla politica. Altrimenti il distacco tra cittadini e politica continuerà ad accentuarsi. Non c’è riforma che tenga senza che si ristabilisca un dialogo sincero e un ascolto attento con i cittadini. Vogliamo uscire da logiche che non ci appartengono e continuare a favorire processi di aggregazione e cooperazione attiva. Le sottoscritte e altri come noi, si rendono conto che il momento non è più posticipabile e ritenendo fondamentale il nostro contributo a questa maggioranza e a quella parte di cittadinanza che ha bisogno di essere ascoltata e non giudicata, si prendono tempo per definire linee di indirizzo politico organizzando una corrente di pensiero e di azione su basi pluralistiche e dialoganti all’interno del Movimento Rete.. Ritirando le nostre dimissioni, intraprendiamo un percorso nuovo per il Movimento ma in coerenza con gli obiettivi che dalla sua nascita abbiamo sempre cercato di portare avanti con grande passione e sincerità.
I Consiglieri, Zafferani Grazia Giardi Sandra
Rete: Zafferani e Giardi ritirano le dimissioni
5 mag 2021
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