Anche quest’anno con la stagione 2024 che entra nel vivo sulla nostra riviera capita che si prenota una stanza di albergo se se ne trova un altra ben diversa da quella pubblicizzata, creando situazioni di grave disagio e di una vacanza rovinata ai vacanzieri coinvolti ed un danno di immagine a tutto il sistema turistico. Spesso strutture alberghiere, classificate a tre stelle, ma che in realtà hanno carenze grossolane ed un livello di decoro inaccettabile. Infatti anche quest’anno come associazione stiamo ricevendo segnalazioni di turisti che hanno prenotato sulla nostra riviera in strutture alberghiere che presentano violazioni in merito alle condizioni igienico sanitarie o alimentari. Stiamo intervenendo il alcuni casi con richieste di rimborsi per vacanze rovinate ed anche facendo segnalazioni alle autorità preposte. A Tal proposito alleghiamo quando scritto fatto pervenire da una nostra assistita in vacanza sulla nostra riviera Una vacanza da incubo! Formiche nel letto, doccia inibita, pasti da bettola, pulizia senza pulimento... eccola la Romagna, patria dell’ospitalità , luogo d’elezione della vacanza perfetta, che declina verso la dissoluzione. Non può essere, si dirà. Eppure, sono questi alcuni dei disservizi ‘serviti’ qua e là al turista fiducioso, alla ricerca di quel relax agognato e concentrata in uno scampolo di vacanza che, per andare sul sicuro, sceglie il litorale riminese. E capita che un breve soggiorno per spezzare lo stress si rivela immediatamente un incubo da cui ci si sveglia increduli. Ed allora ti chiedi come possa accadere che la capitale del turismo organizzato, efficiente, sicuro, la Rimini dei vacanzieri comodi, di quelli che privilegiano le certezze della tradizione all’avventura della location naturistica alternativa, possa riservare imprevedibilmente così tante cattive sorprese e rovinare quel tuo bel programmino fatto di sole, letture e panciolle. La risposta sta forse nell’imprenditoria (parola grossa) del turismo ‘mordi e fuggi’, truffaldino, senza regole né controlli, che consente ad avventurieri senza scrupoli di prendere in affitto una struttura alberghiera, magari degradata e da ristrutturare, e, senza riattarla, improvvisarsi ristoratore, albergatore, ‘organizzatore’ del tuo soggiorno trasformandolo in una penitenza onerosa, un impostore che massimizza il suo guadagno furtivo e pazienza se a scapito di ignari malcapitati. Truffe turistiche che sembrano non essere più casi isolati nella grande Rimini felliniana, capitale del divertimento e delle estati da sballo, che ha svanito l’onirica tradizione della bella vacanza senza pensieri. Capita così che a ‘scontare la pena’ di un reato mai commesso sia una coppia di coniugi di mezza età, giunti nella serata di martedì scorso nel piccolo borgo di Rivabella di Rimini, ed approdati, con la leggerezza di chi si predispone al godimento, nella stradina prospiciente il sberluzzicante lungomare tutto lustrini, sonorità ed attrazioni per grandi e piccini. Sul filare di insegne, un cartello appena visibile indica l’ingresso al luogo di espiazione. Trolley alla mano, entriamo nella hall. L’impatto è preoccupante: la reception non c’è, sul divano e sulle poche poltroncine abbandonate sullo sfondo, collocate chissà perché dietro un vecchio tavolo da biliardo che sembra aver fatto la guerra, dei drappi polverosi che non invogliano ad accomodarsi. Pochi attimi e ci viene incontro una signora in ciabatte che non si perita minimamente di mostrarsi accogliente. Ci assegna la 1’ stanza del primo piano. Un sospiro di attesa e ci avviamo all’uscio pazienti. Spalancata la porta, la prima terribile sorpresa: la stanza è piccolissima, buia, con arredo precario, improvvisato, insufficiente. Ma il peggio deve ancora arrivare. Dietro una porticina da sgabuzzino, l’indecenza di un bagno che bagno non è: in un metro quadro, un piccolo e vecchissimo lavabo distante pochi centimetri dal water. Insieme costituiscono l’ambiente doccia che è possibile individuare solo attraverso uno scarico che ci spunta da sotto i piedi. Ci guardiamo intorno attoniti e decidiamo di chiedere il cambio immediato di stanza che ci viene subito accordato. Riprendiamo i bagagli e ci rimettiamo in ascensore, mentre ci informano che ci sarà da attendere perché la stanza non è pronta. Subiamo l’attesa, stanchi ed affamati. Ma soprattutto sconfortati. Nessuno riesce a pronunciare la frase che ci affiora sulle labbra: non sarà una vacanza! La nuova stanza rimane al 5’ piano. Fuori dall’ascensore una tenda pencolante nasconde malamente il terrazzo ‘sgarrupato’, con corde e mollette per la biancheria da stendere al sole. La nuova stanza è poco più grande della precedente. Stesso arredo, stessi colori scuri, stesso mobilio abborracciato e scomodo: non c’è armadio, né alcun piano d’appoggio. Ed il bagno? La stanza da bagno pare rifatta. Tiriamo un sospiro. Ma la magra soddisfazione si spegne non appena proviamo ad aprire la doccia (ovviamente il bidet non c’è): la manopola d’apertura mi resta in mano e l’acqua non scende! Il degrado è sceso su di noi ma è un’ingiustizia, pensiamo. Chiediamo aiuto almeno per darci una sciacquata. È tarda sera quando un omaccione dall’aspetto gentile ci tiene un piccolo corso pratico di attivazione della doccia: “deve tenere premuto con una mano la manopola mentre con l’altra la gira di qua e poi di là.....”. Insomma, doccia addio! La notte è nera di suo, ma la nostra è color pece. Solo la stanchezza ci fa chiudere gli occhi per qualche ora... il mattino dopo arriva in fretta e ci accoglie con una miriade di simpatiche formiche venute a darci il buongiorno già sotto le lenzuola. Si, stavano proprio nel letto. Con noi! Il tempo è grigio, il nostro animo ancora più scuro. Ci mettiamo alla ricerca di una temporanea dimora dove è possibile evitare l’espiazione. A Rimini non mancano. In fondo, non è sempre lei, la più ridente ed accogliente cittadina del famoso litorale romagnolo dove godere e divertirsi, grandi e piccini dignitosa nei modi. Si consente da subito un “tu” confidenziale che come dovessi scontare una pratica rivolta programma da rendere impossibile la permanenza in un hotel il cui rating ‘3 stelle il regno del confort a costo contenuto,il tempio dell’accoglienza turistica, proprio per ricavarne la certezza del ‘tutto organizzato” Per Federconsumatori Rimini è necessario che tutti i soggetti preposti, Istituzioni ,Autorità, di controllo, Associazioni di categoria di controllo si adoperino perché non avvengano tali situazioni, che recano danni ai diritti dei vacanzieri e discreditano l’intera riviera romagnola. Federconsumatori Emilia Romagna rimane a disposizione con i propri sportelli ad assistere chi è vittima d i tali situazioni ed a denunciarne i casi ci cui siamo a conoscenza.
cs Graziano Urbinati responsabile Turismo Federconsumatori Emilia Romagna