Sono stati tanti i parenti e amici che hanno voluto essere presenti questa mattina nella Sala del Commiato del Cimitero monumentale della città per l’estremo saluto a Zeno Zaffagnini, sindaco di Rimini dal 1978 al 1983.
“Non è semplice per un sindaco – ha detto nel suo ricordo Andrea Gnassi davanti a una sala gremita da familiari ma anche da amici, collaboratori, compagni di partito, ex sindaci, come Marco Moretti e Giuseppe Chicchi, o amministratori che hanno voluto essere presenti alla cerimonia dopo anni di lavoro spesso comune - ricordare chi prima di lui, sindaco lo è già stato. Lo è ancor maggiormente nei confronti di Zeno Zaffagnini su cui insieme a quelli politici si associano ricordi personali e domestici. Ricordi di un uomo la cui vita umana e politica ha attraversato la stagione del Novecento italiano fino al nuovo Millennio, in cui milioni di persone, famiglie, insieme a “quadri” politici, magari mandati apposta in un’altra città, hanno vissuto l’agire politico costruendo insieme una scuola, una casa del popolo, un campo da calcio, per poi andar a ricoprire, con spirito di servizio, un incarico politico e pubblico che contribuiva ad indirizzare alla democrazia stagioni dense e problematiche come quella degli anni ’60 e ’70.
“Zeno Zaffagnini è stato uno degli uomini simbolo dei quella storia politico amministrativa della città in un periodo che ha segnato così fortemente il suo percorso di sviluppo fino a farne, consolidando la rotta intrapresa, la città di riferimento mondiale nel campo dello sviluppo turistico.
Ma alla figura di Zeno, politico e amministratore, si associa e in questo momento si sovrappone quella dell’amico di famiglia, di quella grande famiglia allargata che in quegli anni è stato il Partito comunista a Rimini dove, con la politica e con l’impegno personale, magari fatto di interminabili incontri, manifestazioni, cortei, comizi, confronti, era presente un grande sentimento d’amicizia, di solidarietà, di stima e collaborazione al servizio di un’idea comune.
Zeno Zaffagnini è stato “l’Ultimo Sindaco comunista di Rimini” - come gli era piaciuto intitolare uno dei suoi ultimi lavori autobiografici - capace di esprimere una cultura democratica e politica forgiata su un’idea preziosa: l’idea che una carica pubblica e un orientamento politico non dovessero mai essere argine o perimetro chiuso, ma al contrario un’opportunità volta ad aprire ponti e costruire relazioni, con tutti. Cito solo l’esperienza straordinaria e riminese del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli che lo ha visto, da sindaco e in anni difficili e di steccati ideologici, tra i fautori della sua nascita e del suo radicamento proprio qui, a Rimini.
In questo senso Zeno ha sempre avuto e praticato un’idea sempre aperta della politica alla ricerca di un riformismo solido e mai nostalgico, aperto a processi sociali e a evoluzioni politiche mai volte a denigrare, o a guardare con sospetto e dietrologia, le scelte di ciascuno, dentro o fuori ad un partito.
Una lezione di stile, la lezione di chi conoscendo il carico di problemi che una responsabilità pubblica comporta ha sempre dato una mano a chi la stava svolgendo senza mai la ricerca di un protagonismo ostentato e senza mai fare sgambetti o colpi bassi, cosa di cui abbiamo anche sorriso insieme constatando la prassi normale e spesso opposta dei tempi di oggi. Zeno era questo, protagonista tra i protagonisti della vita politica e civile della città, ma anche una figura presente e di riferimento appassionata e capace, quando ci incontravamo, di non farmi mancare le sue lucide analisi e il proprio pensiero.
Un ultimo pensiero. Non so poi se è così vero che quando succede “si spegne la luce e via…”, come hai detto a tuo figlio Mino, a Esperia e ai tuoi. Ci vedo un modo sbrigativo fintamente sbrigativo e perfino fintamente pragmatico; che è un atto di amore per proteggere chi si ama per non farli star male. E’ un pensiero per gli altri. Di questo è stata piena la tua vita. Una storia italiana di una persona che ha avuto sempre solidi i valori della famiglia, della comunità, del pensare che l’esercizio di una responsabilità politica e pubblica dovesse avere al centro sempre un pensiero, un servizio, un’azione “per gli altri”. Ciao Zeno. Quaggiù avrai chi ti ricorderà, lassù, o da qualche parte, ci sarà chi ti aspetta.”
Zeno Zaffagnini era nato a Imola il 4 marzo 1932. Dirigente del Partito comunista italiano e prima ancora della Federazione giovanile comunista, fu eletto consigliere comunale con le elezioni del 1961 per poi vivere, dal 1964, una nuova esperienza di amministratore nella Provincia di Forlì. Di nuovo consigliere comunale nel 1970 ricoprì la carica di assessore nel 1976, prima di diventare Sindaco di Rimini il 9 luglio del 1978. Riconfermato consigliere comunale e poi sindaco con le elezioni del 1980, si dimise dalla carica di primo cittadino il 4 agosto 1983.
Zeno Zaffagnini ha ricoperto numerosi incarichi nazionali, in particolare come responsabile del settore turismo del Pci e del Pds. Aveva aderito al Partito Democratico.
L'Ufficio Stampa
“Non è semplice per un sindaco – ha detto nel suo ricordo Andrea Gnassi davanti a una sala gremita da familiari ma anche da amici, collaboratori, compagni di partito, ex sindaci, come Marco Moretti e Giuseppe Chicchi, o amministratori che hanno voluto essere presenti alla cerimonia dopo anni di lavoro spesso comune - ricordare chi prima di lui, sindaco lo è già stato. Lo è ancor maggiormente nei confronti di Zeno Zaffagnini su cui insieme a quelli politici si associano ricordi personali e domestici. Ricordi di un uomo la cui vita umana e politica ha attraversato la stagione del Novecento italiano fino al nuovo Millennio, in cui milioni di persone, famiglie, insieme a “quadri” politici, magari mandati apposta in un’altra città, hanno vissuto l’agire politico costruendo insieme una scuola, una casa del popolo, un campo da calcio, per poi andar a ricoprire, con spirito di servizio, un incarico politico e pubblico che contribuiva ad indirizzare alla democrazia stagioni dense e problematiche come quella degli anni ’60 e ’70.
“Zeno Zaffagnini è stato uno degli uomini simbolo dei quella storia politico amministrativa della città in un periodo che ha segnato così fortemente il suo percorso di sviluppo fino a farne, consolidando la rotta intrapresa, la città di riferimento mondiale nel campo dello sviluppo turistico.
Ma alla figura di Zeno, politico e amministratore, si associa e in questo momento si sovrappone quella dell’amico di famiglia, di quella grande famiglia allargata che in quegli anni è stato il Partito comunista a Rimini dove, con la politica e con l’impegno personale, magari fatto di interminabili incontri, manifestazioni, cortei, comizi, confronti, era presente un grande sentimento d’amicizia, di solidarietà, di stima e collaborazione al servizio di un’idea comune.
Zeno Zaffagnini è stato “l’Ultimo Sindaco comunista di Rimini” - come gli era piaciuto intitolare uno dei suoi ultimi lavori autobiografici - capace di esprimere una cultura democratica e politica forgiata su un’idea preziosa: l’idea che una carica pubblica e un orientamento politico non dovessero mai essere argine o perimetro chiuso, ma al contrario un’opportunità volta ad aprire ponti e costruire relazioni, con tutti. Cito solo l’esperienza straordinaria e riminese del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli che lo ha visto, da sindaco e in anni difficili e di steccati ideologici, tra i fautori della sua nascita e del suo radicamento proprio qui, a Rimini.
In questo senso Zeno ha sempre avuto e praticato un’idea sempre aperta della politica alla ricerca di un riformismo solido e mai nostalgico, aperto a processi sociali e a evoluzioni politiche mai volte a denigrare, o a guardare con sospetto e dietrologia, le scelte di ciascuno, dentro o fuori ad un partito.
Una lezione di stile, la lezione di chi conoscendo il carico di problemi che una responsabilità pubblica comporta ha sempre dato una mano a chi la stava svolgendo senza mai la ricerca di un protagonismo ostentato e senza mai fare sgambetti o colpi bassi, cosa di cui abbiamo anche sorriso insieme constatando la prassi normale e spesso opposta dei tempi di oggi. Zeno era questo, protagonista tra i protagonisti della vita politica e civile della città, ma anche una figura presente e di riferimento appassionata e capace, quando ci incontravamo, di non farmi mancare le sue lucide analisi e il proprio pensiero.
Un ultimo pensiero. Non so poi se è così vero che quando succede “si spegne la luce e via…”, come hai detto a tuo figlio Mino, a Esperia e ai tuoi. Ci vedo un modo sbrigativo fintamente sbrigativo e perfino fintamente pragmatico; che è un atto di amore per proteggere chi si ama per non farli star male. E’ un pensiero per gli altri. Di questo è stata piena la tua vita. Una storia italiana di una persona che ha avuto sempre solidi i valori della famiglia, della comunità, del pensare che l’esercizio di una responsabilità politica e pubblica dovesse avere al centro sempre un pensiero, un servizio, un’azione “per gli altri”. Ciao Zeno. Quaggiù avrai chi ti ricorderà, lassù, o da qualche parte, ci sarà chi ti aspetta.”
Zeno Zaffagnini era nato a Imola il 4 marzo 1932. Dirigente del Partito comunista italiano e prima ancora della Federazione giovanile comunista, fu eletto consigliere comunale con le elezioni del 1961 per poi vivere, dal 1964, una nuova esperienza di amministratore nella Provincia di Forlì. Di nuovo consigliere comunale nel 1970 ricoprì la carica di assessore nel 1976, prima di diventare Sindaco di Rimini il 9 luglio del 1978. Riconfermato consigliere comunale e poi sindaco con le elezioni del 1980, si dimise dalla carica di primo cittadino il 4 agosto 1983.
Zeno Zaffagnini ha ricoperto numerosi incarichi nazionali, in particolare come responsabile del settore turismo del Pci e del Pds. Aveva aderito al Partito Democratico.
L'Ufficio Stampa
Riproduzione riservata ©