‘Per la prima volta nello spazio espositivo del Consiglio d’Europa – ha detto il Segretario Generale, Thorbjørn Jagland, sottolineando il valore universale del messaggio portato dalla Repubblica di San Marino - un Paese espone una mostra che parla di un altro Paese”. Il significato di queste parole ha riempito di orgoglio la delegazione sammarinese che giovedì scorso ha partecipato all’inaugurazione della mostra fotografica ‘Sarajevo capitale d’Europa, 20 anni dopo’, alla presenza dell'Eccellentissima Reggenza e di circa sessanta rappresentanti parlamentari dei 47 Paesi. L’interesse del Piccolo Stato è quello infatti di proporre una riflessione sul tema cruciale delle democrazie inclusive, offrendo la propria visione sulla possibilità dei popoli di vivere insieme al di là delle differenze etniche e religiose. La mostra dei fotografi Gabriele Mazza e Vittorio Giardi dice proprio come sia possibile che una città, martoriata dalla guerra e dagli odi, che non più di due decenni fa hanno generato il dramma nel cuore dell’Europa, diventi simbolo della pace mettendo al centro politiche di giustizia sociale e di proposta interculturale come pilastri per la crescita e lo sviluppo. La presenza delle Loro Eccellenze, Stefanelli e Renzi, a Strasburgo segna nei fatti la nuova prospettiva che la Repubblica di San Marino intende comunicare all’Europa e l’esposizione della mostra fotografica con il suo
profondo significato politico, ha contribuito a rendere il compito più agevole e immediato. I tantissimi esponenti del Consiglio d’Europa presenti all’inaugurazione, comprese le massime autorità, hanno infatti bene inteso come le politiche di adeguamento agli standard internazionali che hanno modificato i parametri dello sviluppo di San Marino, siano supportate da un’azione tesa ad assumersi la responsabilità di intervenire nel dibattito internazionale indicando la fondamentale priorità dei valori umani, difesi dal Consiglio d’Europa, rispetto alle mere politiche economiche in cui purtroppo rischia di arenarsi il confronto nella Ue. “Sarajevo è un luogo dove si ritrovano la memoria e la storia, dove si respira il senso profondo dell’umanità e della vita – ha detto il Segretario di Stato alla Cultura, Giuseppe Morganti – il luogo simbolo in cui è possibile vincere la sfida della pace. Non esiste infatti pace senza giustizia e non esiste giustizia dove non c’è rispetto e conoscenza degli altri”.
La mostra è il frutto di un progetto di ricerca biennale, realizzato dai fotografi sammarinesi Vittorio Giardi e Gabriele Mazza, con la collaborazione dell'Ambasciata di San Marino in Bosnia Erzegovina e il sostegno della Segreteria di Stato Istruzione e Cultura.
profondo significato politico, ha contribuito a rendere il compito più agevole e immediato. I tantissimi esponenti del Consiglio d’Europa presenti all’inaugurazione, comprese le massime autorità, hanno infatti bene inteso come le politiche di adeguamento agli standard internazionali che hanno modificato i parametri dello sviluppo di San Marino, siano supportate da un’azione tesa ad assumersi la responsabilità di intervenire nel dibattito internazionale indicando la fondamentale priorità dei valori umani, difesi dal Consiglio d’Europa, rispetto alle mere politiche economiche in cui purtroppo rischia di arenarsi il confronto nella Ue. “Sarajevo è un luogo dove si ritrovano la memoria e la storia, dove si respira il senso profondo dell’umanità e della vita – ha detto il Segretario di Stato alla Cultura, Giuseppe Morganti – il luogo simbolo in cui è possibile vincere la sfida della pace. Non esiste infatti pace senza giustizia e non esiste giustizia dove non c’è rispetto e conoscenza degli altri”.
La mostra è il frutto di un progetto di ricerca biennale, realizzato dai fotografi sammarinesi Vittorio Giardi e Gabriele Mazza, con la collaborazione dell'Ambasciata di San Marino in Bosnia Erzegovina e il sostegno della Segreteria di Stato Istruzione e Cultura.
Riproduzione riservata ©
