Libera non può rimanere silente dopo che gli ex correntisti Banca Cis si sono rivolti alla Corte Europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo per la violazione dell'Articolo 1 della convenzione Cedu. Ricordiamo che il malcontento nasce dalla decisione del Governo di non seguire il piano di risoluzione approvato conseguentemente alla legge 102 del 2019. Infatti proprio con la legge sulle risoluzioni bancarie, sostenuta fortemente da Libera, e attraverso un lavoro sinergico con tutto il sistema bancario, si erano salvaguardati tutti i correntisti, fatti pagare gli amministratori e gli azionisti con tanto di falcidie sui conti correnti per ridurre la voragine del Cis di 60 milioni, e garantite obbligazioni per chi aveva più di 100.000 euro che però il Governo, per ragioni di finanza pubblica, non ha rimborsato. Sono state, infatti, bloccate le risorse in titoli di stato con scadenza decennale, che al momento non possono essere utilizzati. Consideriamo inoltre che il tasso dell'1 % previsto per tali titoli, con l'andamento dei tassi di interesse del periodo, l’inflazione e la situazione dei mercati, li rende inutilizzabili o soggetti a forti svalutazioni. Ora tanti nostri concittadini si trovano di fatto nella situazione di aver fatto mutui, investimenti per sè e per i propri familiari, ma con i soldi bloccati e con titoli di stato che sono, di fatto, “carta straccia”, visto che a San Marino non è sviluppato un mercato “secondario” per la valutazione di tali titoli da parte delle nostre banche. Tutto questo e’ inaccettabile anche alla luce del debito estero contratto dal Governo e che e’ stato speso tutto per la spesa corrente, per consulenze inutili, per contributi agli amici degli amici e per sostenere la Cassa di Risparmio. Libera chiede e continuerà ad incalzare il Governo affinché proseguano le azioni di responsabilità per i manager che hanno creato il dissesto, continuando a recuperare risorse come fatto nel 2019. Come mai l’Esecutivo su questi temi non si sente più? Inoltre crediamo che debbano essere coinvolte immediatamente le banche a livello sistemico proprio per ricercare soluzioni pratiche per i correntisti. Tutto il comparto finanziario deve essere interessato per conciliare le ragioni di tenuta delle finanze pubbliche con le normali e pratiche esigenze di vita di comuni cittadini, vistisi privati, a poche settimane dall’ambito e promesso rimborso, dei risparmi di una vita. Cosa aspetta la Segreteria alle Finanze ad agire?
Cs - Libera