
Le bollette stanno diventando una vera e propria incognita e c’è chi è venuto a mostrarcene alcune davvero da incubo: parliamo di bollette dell’acqua a tre zeri. Ultima in ordine di arrivo quella recapitata ad una mamma single che per la sua abitazione, di appena 50 metri quadrati, ha ricevuto una bolletta di oltre 5mila euro per i consumi da giugno a novembre.
Chi ha letto il contatore ha prontamente lasciato un avviso alla signora, comunicandole un consumo anomalo.
Una volta ricevuto l’avviso l’utente si è immediatamente rivolta all’idraulico che infatti ha individuato in un malfunzionamento dell’addolcitore, purtroppo non visibile a un occhio inesperto, la responsabilità di tali consumi.
Non è la prima volta che accade, purtroppo, e per inciso da AASS ci hanno fatto sapere che l’assicurazione in questi casi non copre i consumi.
È inoltre emerso che non tutti gli utenti sono coperti da assicurazione; dunque, il consiglio di UCS è che ciascuno controlli bene il proprio contratto, magari richiedendolo ad AASS, e si sinceri della presenza o meno della copertura. Ciò per evitare brutte sorprese.
Da tempo come UCS chiediamo anche che le letture dell’acqua avvengano più spesso, non semestralmente, in modo da riuscire a segnalare eventuali perdite in maniera tempestiva, scongiurando consumi alle stelle e soprattutto sprechi.
Non tutti infatti riescono autonomamente a sollevare pozzetti di cemento armato in posizioni non sempre facili da raggiungere per fare le letture in autonomia.
Ne consegue che c’è chi si è ritrovato a non dormire più la notte per dover far fronte a un debito non di poco conto, con la possibilità sì, di rateizzarlo, ma non proprio a costo zero.
Riteniamo che gli ulteriori oneri debbano essere applicati a chi è inadempiente e non a chi dilaziona i pagamenti per motivi oggettivi.
Come UCS abbiamo chiesto ai vertici di AASS di adoperarsi perché in casi come questi, dove non siamo di fronte a consumi spropositati di acqua voluti, ma di perdite non immediatamente verificabili, il dovuto venga conteggiato al prezzo di costo della materia prima.
Nel caso specifico l’utente pagherebbe meno di 1000 euro contro gli oltre 5000 richiesti.
Si tratterebbe di venirsi giustamente incontro anche considerato che, se le letture fossero più frequenti e le bollette di più facile lettura, forse i consumatori non si troverebbero con conti tanto salati in caso di perdite occulte.
Comunicato stampa
Unione Consumatori Sammarinesi - UCS