Alla vigilia dello Sciopero Generale indetto dalle tre sigle sindacali e appoggiato da UCS, l’Autorità di Regolazione per i servizi pubblici e l’energia ha deliberato l’aumento della bolletta del gas nella misura del 30%, mentre la tariffa della luce seguirà il costo variabile della materia prima e sarà indicizzata. Non si può dunque dire che si sia tirato dritto sulle dichiarazioni fatte inizialmente dove si parlava di aumenti stratosferici che avrebbero più che triplicato le bollette. Viene infatti il sospetto che l’opposizione delle Assoconsumatori e della collettività tutta, non sia passata del tutto inosservata. Tuttavia rimane inaccettabile far pagare ai cittadini costi che evidentemente nulla hanno a che fare con quello del gas, visto che AASS per i prossimi sei anni lo pagherà ad un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato. Nemmeno sul fronte luce i cittadini possono stare tranquilli perché il prezzo indicizzato significa potenzialmente trovarsi a fare i conti con dei costi che potrebbero diventare insostenibili per famiglie e imprese. Un’altra stangata, l’ennesima. Non c’è solo a ben vedere la mancata chiarezza su un tema così sensibile per la cittadinanza che da un mese a questa parte si è sentita raccontare di tutto, c’è soprattutto il tema del futuro incerto che ora incombe su tanti consumatori. Se le logiche di mercato hanno colonizzato AASS viene da chiedersi che senso abbia il monopolio e se effettivamente l’azienda di Stato rappresenti ancora un valore aggiunto per i cittadini. Contro questa costante perdita di diritti, UCS sarà sempre al fianco del cittadino e chiede con forza di scendere in piazza e aderire allo Sciopero Generale anche per questo motivo.
Comunicato stampa
Unione Consumatori Sammarinesi