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Un nastro rosso per Zaky: l'abbraccio dell'Alma Mater Non solo puntato sul petto

Da oggi l'Università di Bologna esprime la sua vicinanza a Patrick Zaky con un simbolo presente nella testata del Portale Unibo e sui social. L'Ateneo non si ferma e conferma il suo impegno, in attesa di rivedere Zaky tra le aule universitarie

27 feb 2020
Un nastro rosso per Zaky: l'abbraccio dell'Alma Mater Non solo puntato sul petto

È comparso per la prima volta tra le strade di Bologna durante il Corteo organizzato per Patrick Zaky, lo scorso 17 febbraio. Ora, il nastro rosso di solidarietà verso lo studente dell’Università di Bologna arrestato in Egitto è diventato un simbolo online, pubblicato sulla testata del Portale Unibo e sui social di Ateneo, per ribadire l'impegno dell'Alma Mater a mantenere alta l'attenzione. In attesa della prossima udienza, prevista il 7 marzo, la comunità Alma Mater manda un abbraccio virtuale a Patrick, sperando in una risoluzione positiva e tempestiva di questa vicenda che ha coinvolto l'intero mondo universitario, non solo italiano. Nel corso delle ultime settimane, infatti, la comunità accademica internazionale ha accolto e sostenuto senza esitazioni l'appello dell'Università di Bologna per la difesa, in ogni sede, e con ogni strumento, del diritto alla libertà individuale, dei diritti politici e per la tutela della libertà d’espressione. "In queste settimane - afferma il Rettore Francesco Ubertini - abbiamo ricevuto un ampio e vivo sostegno dal mondo universitario italiano ed europeo. Questa grande comunità chiede ora con fermezza alle istituzioni di continuare a seguire da vicino la vicenda di Patrick Zaky, mettendo in campo tutte le azioni possibili per arrivare rapidamente ad un esito positivo". Patrick è iscritto a un master del programma Erasmus Mundus, il master Gemma, e in quanto tale è testimone di un’Europa aperta, di quella libera circolazione di persone e pensieri che tanto hanno dato e continuano a dare per la costruzione di una società più equa e umanamente ricca. Patrick è un nostro studente, un nostro compagno di studi, un nostro allievo, e sopra ogni altra cosa è un cittadino dell’alma universitas: una comunità accademica che in quanto tale non può conoscere frontiere nazionali, non dovrebbe subire divisioni culturali né tantomeno temere che non siano rispettati i diritti della persona”.


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