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Un Paese che guarda al futuro: riflessioni sul 2025 del consigliere Bugli

2 gen 2025
Un Paese che guarda al futuro: riflessioni sul 2025 del consigliere Bugli

Ho letto con interesse l’intervista di fine anno a Giulia Muratori, neo Segretaria di Libera, apprezzando la sua capacità di affrontare temi cruciali per il nostro Paese come sanità, diritto alla casa e crisi demografica. Sono argomenti strategici, che richiedono una visione comune e non appartengono a un’area politica specifica, ma rappresentano le fondamenta di un Paese che aspira a mantenere un alto livello di welfare. L’esperienza insegna che le grandi sfide si vincono solo quando si superano i tradizionali steccati ideologici, unendo anime diverse attorno a obiettivi condivisi. Già nei tempi difficili della Prima Repubblica, politici di ogni estrazione, come Aldo Moro e Amintore Fanfani, seppero dimostrare che la forza del dialogo e della convergenza su temi chiave – dal lavoro alle politiche sociali – era la strada per costruire un’Italia moderna. Il nostro piccolo Stato può e deve prendere esempio da queste figure che, ispirandosi ai principi del Codice di Camaldoli, misero la dignità della persona e il bene comune al centro della loro azione politica. Se da un lato è giusto discutere dell’IGR e di un modello di indicatore come l’ICEE per rendere più equa la distribuzione fiscale, è altrettanto evidente che la priorità per San Marino non è questa. Prima ancora di concentrarci su nuove imposizioni, occorre portare a compimento l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Questo è il vero passaggio strategico, assieme a un rinnovato e troppo rimandato PRG: senza una chiara prospettiva europea e territoriale che offrano stabilità e opportunità, ogni nuova tassa rischia di essere un peso che grava su chi, con sacrificio e dedizione, lavora per tenere viva la nostra economia. Inoltre, è cruciale rafforzare i controlli sul territorio per prevenire abusi. Ci sono stati esempi, anche in Paesi limitrofi, in cui sistemi poco trasparenti hanno incentivato comportamenti speculativi, erodendo la fiducia nei cittadini onesti. È da qui che bisogna partire, migliorando l’applicazione delle regole esistenti, piuttosto che introdurne di nuove senza una reale capacità di farle rispettare. Ma, accanto alla concretezza delle politiche, c’è una sfida più grande: riaccendere nei giovani la passione per la politica e la speranza in un futuro costruito insieme. Come disse Giorgio La Pira, uno dei grandi ispiratori della politica democratico-cristiana: “La politica è la forma più alta di carità.” Tra i giovani leader del nostro Paese deve nascere una sintesi che sappia guardare avanti, che superi le divisioni e le rivalità del passato per costruire un nuovo metodo di approccio ai problemi, basato sulla collaborazione e sulla fiducia reciproca. San Marino ha sempre saputo dimostrare, nei momenti più complessi, la capacità di unirsi per affrontare sfide difficili. È il momento di riscoprire quella stessa forza, mettendo da parte estremismi e tatticismi, e riportando al centro della politica il valore del dialogo e dell’innovazione. Questa è la strada per riaccendere la speranza e restituire alla politica la sua funzione più nobile: servire la comunità.

cs Lorenzo Bugli Consigliere del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino





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