In questo ultimo periodo abbiamo scelto di non intervenire pubblicamente viste le numerosissime discussioni e polemiche, sulla stampa e sui social, talvolta strumentali, relative alla campagna vaccinale e al decreto Legge 85/2021, divenuto poi Decreto 97/2021. USL fin dall’inizio si è espressa non a favore dell’obbligatorietà delle vaccinazioni, decidendo di rispettare la libertà di scelta delle persone, pur caldeggiando la vaccinazione in particolare di coloro che operano nel comparto sanitario, considerando le implicazioni deontologiche connesse all’esercizio della professione sanitaria nonché quelle sulla salute pubblica. Siamo convinti che chi ha scelto di vaccinarsi, assumendosi in prima persona un rischio, l’abbia fatto per sè stesso, per i propri cari ma anche per il ruolo ricoperto e senso di appartenenza alla comunità ed è giusto mettere in evidenza tale assunzione di responsabilità. Abbiamo ascoltato presso la nostra sede tutti coloro, vaccinati e non vaccinati, che hanno voluto condividere con noi dubbi, perplessità, criticità ma senza mai alimentare la contrapposizione fra persone, dipendenti, cosa che non può mai portare a nulla di buono. Come USL abbiamo scelto di tenere separate le implicazioni di carattere sanitario, sulle quali servono competenze specifiche per potersi esprimere, da quelle di carattere lavorativo sulle quali, al contrario, il sindacato ha il diritto/dovere di intervenire. Abbiamo incontrato il Congresso di Stato, manifestando il nostro dissenso sul metodo, visto che è del tutto mancato un confronto preventivo sul decreto che interveniva in merito a materie che impattano sul mondo del lavoro e che ha creato tanto malcontento e perplessità. Abbiamo esercitato il nostro ruolo per far comprendere al Governo come non sarebbe stato corretto lasciare un lavoratore senza neppure un sostegno economico per sé e la propria famiglia, trattandolo al pari, se non peggio, di chi commette un illecito. A tal proposito abbiamo cercato di mettere in evidenza le maggiori criticità della prima versione del decreto, quali l’assenza di dati sulla quale basare le scelte o l’impatto sull’efficienza dei servizi dovuto all’assenza di alcune figure professionali, per suggerire modifiche rispetto ad un testo ” preconfezionato” e riguardo al quale l’Esecutivo si è dimostrato compatto nel sostenere le proprie decisioni. Sicuramente tempi e metodo utilizzati per l’emanazione del Decreto hanno alimentato il conflitto su un tema così delicato e generato motivo di scontro in ogni ambito della vita privata e pubblica, e pertanto USL ha deciso di intervenire poiché siamo certi che è sempre necessario trovare un equilibrio in quanto gli eccessi sono sempre sbagliati e lo scontro tra vaccinati e non vaccinati non porta vantaggi a nessuno e non favorisce il dialogo sociale. Non essendo possibile descrivere in modo esaustivo tutto quanto è avvenuto, Unione Sammarinese dei Lavoratori è come sempre a disposizione di chiunque voglia approfondire questi temi.
La Segreteria USL