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-534 milioni bilancio Carisp, al via la fase dibattimentale del processo

udienza fiume, ascoltati allora membri cda. Da tempo BCSM chiedeva di svalutare

24 mar 2025

Tutto ruota intorno alla controversa rettifica del bilancio 2016 di Cassa di Risparmio: dai 77 milioni e mezzo del progetto iniziale ad una passivo di 534 milioni. Un bilancio, per il giudice inquirente, viziato da criticità e anomalie, soprattutto nel criterio di valutazione dei crediti che ebbe effetti sistemici e che provocò grande clamore su più piani, politico compreso. Uno scenario di tensione e concitazione richiamato più volte oggi in aula, nel giorno dell'avvio dell'istruttoria dibattimentale, dopo un prologo processuale complesso che ha visto la riqualificazione del capo di imputazione in truffa con l'aggravante generica dell'abuso delle funzioni.

Ne devono rispondere gli allora esponenti di maggioranza del Consiglio di amministrazione dell'istituto: l'ex Presidente Nicolino Romito, oggi presente in aula, e gli ex consiglieri Giuliana Michela Cartanese, Luigi Borri e Massimo Cotella. Parti civili Cassa di Risparmio ed Eccellentissima Camera. Un processo che si preannuncia lungo perché i testimoni citati sono numerosi, tra questi anche Carlo Cottarelli - richiesto da Carisp - e già sentito sul “Caso Titoli”, e gli esami articolati.

Oggi sono stati ascoltati gli allora membri del cda, nel corso di una udienza fiume, iniziata con l'escussione ad Andrea Rosa, che venne nominato nel 2017. La valutazione dei crediti l'argomento forte dell'esame, concentrato – tra le altre cose - in modo particolare sulle dinamiche che portarono alla cessione del pacchetto di Npl “Arcade” (legato al gruppo Delta)-  sul quale ha detto Rosa il cda 2017 non era favorevole, cosa che ebbe conseguenze nei rapporti Delta Carisp- che venne ceduto per 165 milioni invece di 2,2 miliardi di valore iniziale stimato.

Emerso, nel corso dell'esame, come Banca Centrale già nel 2014 segnalasse le criticità di Carisp, legate ad adeguatezza patrimoniale, liquidità, ma soprattutto alle stime fatte dall'allora dirigenza sul rientro dei crediti deteriorati “Delta”, considerate eccessive. Tra le domande molte hanno riguardato la natura ed i poteri dei sottocomitati,  prevedibili dal momento che questo tipi di organizzazione nel capo di imputazione risulta tra gli “artefici”, ma dalle testimonianze è emerso che non avevano potere deliberante, dal momento che le decisioni dovevano essere sempre deliberate dal CDA.  Nel pomeriggio l'audizione di Marcello Forcellini, con il quale si è soffermati anche sull'applicabilità del famoso 5 ter, l'articolo che aveva previsto la "spalmatura" del passivo di Carisp. Rispondendo alle domande infine Gianfranco Vento ha ricordato che a ottobre 2017, quando cambiarono i membri del CDA finiti sotto indagine, venne sottoposta una delibera con la quale l'Eccellentisisma Camera deliberò la ratifica dell'operato dei consiglieri, alla quale non si oppose il nuovo CDA ( il vecchio era dimissionario) 

Ricordiamo che in questo processo l'Eccellentissima Camera è parte civile,  e le difese ne hanno chiesto la revoca. Tra le altre cose emerse in udienza (particolarmente lunga, si p conclusa alle 20) il fatto che l'imputata Giuliana Michela Cartanese, non faceva più parte del CDA quando il progetto di bilancio al centro dell'impianto accusatorio venne adottato e sottoposto all'assemblea dei soci  per l'approvazione definitiva  





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