
Maxi sequestro della Guardia di Finanza di Rimini, che ha eseguito una confisca di beni per un valore di 24,5 milioni di euro nei confronti di un italiano ritenuto affiliato al clan dei Casalesi. Il provvedimento, disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna, riguarda quote societarie, beni strumentali di due aziende rumene e un terreno in Romania.
L'uomo, residente negli ultimi anni nella provincia di Rimini, è accusato di associazione all’organizzazione mafiosa e di aver tratto profitti da attività criminali, tra cui il traffico e lo spaccio di droga per oltre 15 anni. Le indagini avrebbero evidenziato una sproporzione evidente tra il patrimonio accumulato e i redditi dichiarati, facendo emergere il forte sospetto che il suo tenore di vita fosse sostenuto esclusivamente dai proventi di attività illecite. Secondo quanto ricostruito dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini, il pregiudicato avrebbe soggiornato in Romania nel 2008, periodo in cui si trovava latitante per sfuggire a diversi provvedimenti cautelari. Proprio in Romania avrebbe investito in beni immobili e aziende, che ora sono stati sottoposti a confisca grazie al Regolamento europeo 2018/1805 sul riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e sequestro entrato in vigore a dicembre del 2021.
L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e ha visto la collaborazione dell’Ufficio italiano presso Eurojust, l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale, che ha facilitato l’intervento transnazionale per eseguire il provvedimento in entrambi i paesi.