Logo San Marino RTV

Accusata di aver sottratto 114.000 euro, patteggia un anno di prigionia

La pena è stata sospesa. La donna aveva la disponibilità dei conti correnti e della carta di credito della società per cui lavorava

di Luca Salvatori
17 ott 2023

Tra i casi arrivati a sentenza con il patteggiamento concordato tra difesa degli imputati e Procuratore del Fisco anche quello di una 39enne di Borgo Maggiore, ex dipendente della “Ma. In. Engineering Srl' che, abusando della disponibilità dei conti correnti e della carta di credito della società per cui lavorava, si è appropriata indebitamente di 114.000 euro utilizzati per spese personali. Stando all'accusa avrebbe accumulato la somma eseguendo operazioni di home banking, ma anche, per giustificare gli ammanchi, emettendo fatture, a nome del padre agente di commercio, per consulenze inesistenti. Oltre a ciò avrebbe anche contraffatto la firma dell'amministratore unico della società, per accordare una consulenza ad una azienda operante nel settore della sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro. A carico dell'imputata, presente in aula, dunque, le ipotesi di reato di appropriazione indebita, emissione di fatture per operazioni inesistenti e falsità in scrittura privata. Previo accordo di patteggiamento tra la difesa - sostenuta dall'avvocato Carlo Biagioli - e il Procuratore del fisco Giorgia Ugolini, il giudice Adriano Saldarelli ha condannato l'imputata a 1 anno di prigionia, con interdizione di 10 mesi, una multa a giorni di 200 euro e una multa di altri 200 euro. Concessa la sospensione della pena e la non menzione. Il giudice ha anche deciso un risarcimento di 7.766 euro per il pagamento delle spese legali della parte lesa costituita parte civile che, per ottenere l'eventuale risarcimento dei 114.000 euro sottratti, dovrà quindi intentare una causa civile.





Riproduzione riservata ©