Questa mattina nel carcere di Como, l'interrogatorio di Nicola Albani. Il 38enne sammarinese è stato arrestato lunedì notte dalla squadra mobile lariana: sul suo capo pendeva un'ordinanza di custodia cautelare legata all'inchiesta 'Titano' della Squadra Mobile di Rimini, che nel giugno 2015 scoprì un traffico di sostanze stupefacenti tra San Marino e la Riviera romagnola. “Albani ha fornito agli inquirenti le sue spiegazioni – riferisce senza entrare nei dettagli l'avvocato difensore Alessandro Petrillo, il quale però sgombra il campo da quello che definisce un equivoco emerso nelle ultime ore: quello secondo cui Albani si sarebbe sottratto alla cattura. “In realtà – precisa il legale – il mio assistito era ignaro che qualcuno lo stesse cercando, tanto che negli ultimi anni si è più volte recato all'estero e in Italia per varie ragioni - sportive, familiari e turistiche – soggiornando presso diverse strutture alberghiere, e senza mai essere fermato”. Il sammarinese questa volta è finito in manette proprio mentre si trovava in vacanza sul lago di Como, ed è stata la registrazione delle generalità in hotel a fare intervenire le forze dell'ordine, visto che sul suo capo ancora pendeva l'ordinanza di custodia cautelare di due anni fa.
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