“Le Nazioni Unite, con la nuova risoluzione, non tengono conto delle manovre militari effettuate da Washington e Seul di questi giorni. Alle quali il regime risponderà con "molti altri lanci”. Nel replicare alla condanna del Consiglio di Sicurezza dell'Onu in merito al missile lanciato il 29 agosto Pyongyang alza i toni e parla "di diritto all'autodifesa di uno Stato sovrano". Che non finisce qui, anzi: il portavoce del ministero degli Esteri avverte che il lancio di martedì è solo "un assaggio". Un significativo preludio contro Guam, considerata base statunitense di prima linea per “l'invasione" della Corea del Nord. E mentre da Seul arriva la denuncia - del vice ministro della Difesa sudcoreano - secondo cui la Corea del Nord sarebbe pronta ad effettuare il suo sesto test nucleare in qualsiasi momento sul sito di Punggye-ri', la Cina taglia corto: le soluzioni militari – assicura- non sono un'opzione.
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