Per il perito d'ufficio Paolo Gasperoni, nel 2017 le rettifiche in diminuzione, per crediti non performanti in Banca Cis, riferiti a quattro posizioni, su 17 considerate, avrebbero dovuto ammontare a 5.787.000 euro. Per il perito dell'Eccellentissima Camera, Stefano Mieli, invece, l'ammontare delle svalutazioni da apportare sulle 17 posizioni era di circa 35 milioni, che salgono a 57,8 milioni, considerando non solo 17, ma 30 posizioni ritenute “critiche”.
Numeri, dunque, in forte contrasto tra le due perizie, ma Mieli, analizzando il contesto generale, ha anche parlato di “operazioni all'estero” senza averne le competenze su prodotti finanziari rischiosi, inadatti a una piccola banca, ed anche di concessioni di mutui a lungo termine a debitori già decotti.
Nella prossima udienza, del 5 dicembre, verrà completata l'audizione di Mieli e probabilmente deporranno anche i periti di alcuni dei dieci imputati che sono l'ex direttore generale di Banca Cis Daniele Guidi, l'ex presidente Massimo Merlino, i membri del cda, quelli del collegio sindacale e la rappresentante della società di revisione. Sono accusati a vario titolo di amministrazione infedele, ostacolo alla vigilanza e false comunicazioni sociali. La sentenza è attesa non prima del 6 marzo del prossimo anno.