Forse non tutti lo sanno, ma sarà un'assoluta novità l'intervento di domenica degli artificieri del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore. Si tratterà infatti della prima attività di questo tipo compiuta dall'Esercito Italiano sul suolo sammarinese. E ciò grazie ad un apposito accordo di cooperazione tra il Comando delle Forze Operative Nord ed il Corpo della Gendarmeria. Operazione studiata nei minimi dettagli, per ridurre quanto possibile i disagi per la popolazione. Nel luogo di rinvenimento, infatti, a Serravalle, è stata realizzata una struttura di contenimento – 4 pareti riempite con la sabbia, a cielo aperto – che ha permesso di limitare l'area di sgombero a 352 metri. In caso contrario il raggio della zona “off-limits” sarebbe stato di ben 1.170 metri; con ovvie ricadute sul numero di persone da evacuare. Saranno circa 1.000 in totale.
Operazione delicata, la rimozione dell'innesco; al via alle 8 di mattina dell'11 febbraio. Il residuato bellico – del peso di oltre un quintale, con circa 30 kg di tritolo – sarà successivamente trasportato nella zona di San Giovanni, per il brillamento in terreni disabitati. E qui una parziale modifica del piano iniziale. Perché originariamente si era pensato all'area calanchiva del Rio della Riva, per l'esplosione controllata della bomba, debitamente interrata. Una successiva ordinanza – emanata ieri – ha invece individuato la location nel poco distante ventaglio calanchivo del Rio Cà Chiavello. Ragioni logistiche, alla base; l'Azienda per i lavori pubblici – spiega infatti il Capo della Protezione Civile Falcioni – sta realizzando in quel luogo un centro per il compost. Vi è già dunque un cantiere, con le necessarie distanze di sicurezza.
Da qui un abbattimento rilevante dei costi dell'operazione. Disposta al contempo la chiusura di Strada Quarta Gualdaria, dalla mattinata di domenica, fino al completamento delle operazioni di brillamento. Invariata la zona di sgombero: sempre un raggio di 100 metri, dal punto dove verrà fatto deflagrare l'ordigno.