Morivano lentamente e tra atroci dolori. Anche di questo dovrà rispondere un 65 enne, prorprietario di una azienda faunistico venatoria in alta valmarecchia, nella cui abitazione la Guardia Forestale ha trovato armi e più di 2 mila e 200 cartucce; ma ha trovato soprattutto ciò che ha risolto il giallo e confermato i sospetti: trappole e lacci con esche alimentari e piccoli animali- perlopiù volpi e tassi, Colpevoli di decimare le prede dei cacciatori ospiti dell'azienda- morti.Gli ultimi ritrovamenti qualche giorno fa. L'indagine è iniziata grazie alla segnalazione di alcune persone, che facevano trekking nel comune di Maiolo, in alta valmarecchia, che avevano visto una volpe agonizzante in una trappola.
Al 65enne, che non ha ammesso alcuna colpa, sarà revocata l'autorizzazione del Prefetto. Per uccidere gli animali usava fili come quelli dei freni per le biciclette. Per le bestiole una morte lenta. Il WWF espreime soddisfazione per l'esito dell'operazione.
[Nel servizio le interviste ad Aldo Terzi, comandante provinciale Guardia Forestale; Michele Camporesi, vice Ispettore Guardia Provinciale]
Sara Bucci
Al 65enne, che non ha ammesso alcuna colpa, sarà revocata l'autorizzazione del Prefetto. Per uccidere gli animali usava fili come quelli dei freni per le biciclette. Per le bestiole una morte lenta. Il WWF espreime soddisfazione per l'esito dell'operazione.
[Nel servizio le interviste ad Aldo Terzi, comandante provinciale Guardia Forestale; Michele Camporesi, vice Ispettore Guardia Provinciale]
Sara Bucci
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