Le indagini sull'inchiesta che ha scosso il calcio sammarinese proseguono protette dal riserbo più stretto. Anche ieri gli agenti della polizia civile hanno atteso che i giocatori della Virtus terminassero l'incontro contro la Fiorita. Tre giocatori sono stati sentiti subito dopo, un altro questa mattina. Tutto per fare luce sul caso di presunto illecito durante la partita di Coppa Titano Virtus-San Giovanni, finito all'interno di una inchiesta che avrebbe la sua genesi a Catanzaro e sulla quale indaga anche la Procura di Forlì. Anche ieri sera sono stati sequestrati alcuni cellulari negli spogliatoi della Virtus, probabilmente a chi non era presente all'allenamento di giovedì scorso, quello interrotto dalla Polizia giudiziaria. In quell'occasione, nel campo di Montecchio, dalla macchina del secondo portiere della Virtus, Massimiliano La Monaca, spuntò fuori un notevole quantitativo di marjuana. Il ragazzo, assistito dai suoi legali, Francesco Pisciotti del foro di Rimini ed Alessandro Scarano di San Marino, è stato ascoltato in Tribunale dal commissario della Legge Simon Luca Morsiani. In merito alla droga trovata in auto, ma secondo gli inquirenti il giovane sportivo, 22 anni, avrebbe molto da raccontare anche sull'inchiesta calcioscommesse. Per il momento la società sportiva di Aquaviva preferisce non commentare, ma è probabile che il Presidente prenda una posizione pubblica nei prossimi giorni. E' quello che invita a fare il Movimento Civico 10, che in una nota stampa rimanda al valore della lealtà dello sport “Certi che il fatto, se confermato, riguardi solo una parte minima del movimento calcistico sammarinese, invitiamo le federazioni, i dirigenti e gli atleti che non si riconoscono in eventuali comportamenti anti-sportivi a denunciare queste pratiche e a combatterle con la propria condotta irreprensibile”.
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