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Caso pilota: prima vertenza giudiziaria sammarinese alla Grand Chambre di Strasburgo

I ricorrenti, rappresentati dall'avvocato Rossano Fabbri, chiedono la conferma del risarcimento da 15mila euro. Il Governo, con l'Avvocatura dello Stato, punta al ribaltamento della sentenza di ottobre

di Luca Salvatori
12 lug 2023
Sabrina Bernardi e Rossano Fabbri

Mai in precedenza un caso giudiziario sammarinese era arrivato alla Grand Chambre, l'organismo più alto della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che si esprime in appello sulle decisioni assunte in primo grado dalla Cedu. A Strasburgo il collegio giudicante formato da 17 giudici e presieduto dall'irlandese Síofra O’Leary, ha tenuto in mattinata un'udienza, durata circa tre ore, per pronunciarsi sul ricorso presentato dal Governo sammarinese, dopo la sentenza del 18 ottobre dello scorso anno che aveva dato ragione a tre ricorrenti difesi anche oggi dall'avvocato Rossano Fabbri, coadiuvato in aula dall'avvocato Cristina Ioli.

Nello specifico la Cedu aveva condannato lo Stato sammarinese accordando ai ricorrenti un risarcimento di 15 mila euro, per violazione dell'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo sul diritto ad un giusto processo. In buona sostanza i tre si sono rivolti alla Cedu poiché le loro denunce a San Marino e le conseguenti costituzioni parte civile sono finite nel nulla, a causa della prescrizione determinata a loro parere dall'inerzia del giudice inquirente. L'avvocato Fabbri ha quindi chiesto la conferma della precedente decisione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Il Governo sammarinese, rappresentato in udienza dall'Avvocatura dello Stato, con l'avvocato Sabrina Bernardi, affiancata da Michela Bovi, Barbara Reffi, Alessandra Belardini e Simona Ugolini, ha chiesto invece alla Grande Camera di ribaltare la decisione assunta in ottobre per il mancato esaurimento dei rimedi interni o in subordine il riconoscimento della non violazione dell'articolo 6.

Durante l'udienza oltre alle parti sono intervenuti, con domande, diversi giudici della Corte, compreso il sammarinese Gilberto Felici. La sentenza, attesa a breve, è destinata a fare giurisprudenza in innumerevoli casi analoghi e proprio per questa ragione il Governo italiano si è associato, nel ricorso alla Grande Camera, al Governo sammarinese.





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