Nella girandola di puntualizzazioni sul caso Siri, che coinvolge San Marino, arriva anche quella della Banca Agricola Commerciale, dove l'ex sottosegretario alle Infrastrutture della Lega, indagato per corruzione, ha ottenuto un mutuo e, come rivela l'ultima inchiesta dell'Espresso, ne avrebbe chiesto anche un altro, concesso poi ad una società milanese. Nella sua nota però, la Bac fa riferimento ad un solo mutuo, accordato “allo scopo di acquisire un fabbricato da mettere a reddito – si legge – Ad oggi, non v'è alcun elemento che lasci presumere una minor capacità di rimborso da parte del dottor Siri. Sul piano patrimoniale – aggiunge la Bac – la Banca presidia quotidianamente tutte le proprie ragioni di credito. La stipula del mutuo al dottor Siri – continua – non ha determinato alcun tipo di danno all'istituto: la sua incidenza si attesta allo 0,17% del totale dei crediti concessi”. La Banca ricorda infine di aver aperto più di 5.000 nuovi conti correnti in due anni, “mostrando assoluta attenzione ai profili reputazionali”, sottolinea, precisando poi di essere sempre a disposizione dell'autorità per ulteriori chiarimenti.
E si indaga, non solo a Milano, ma anche a San Marino, in Tribunale il fascicolo, sui finanziamenti concessi che avrebbero spinto l'Autorità di informazione finanziaria a segnalarli come sospetti, dovrebbe essere stato affidato alla commissaria Di Bona. Sempre la Bac puntualizza di aver agito “senza alcuna intermediazione politica”. Ciò perché, nell'inchiesta dell'Espresso, si parlava di un “politico di San Marino” che avrebbe caldeggiato l'operazione Siri alla Bac. Nomi non se ne fanno, finora l'unico politico che ha pensato, spontaneamente, di rivelare di aver conosciuto Armando Siri è stato il Segretario di Stato Marco Podeschi, che però non ha specificato dove, né come, né perché. “Incontro informale e fugace su temi istituzionali”, lo ha definito. Altro legame politico, ma non sammarinese, della Bac, era l'ex deputato leghista Gianluca Pini, politico di riferimento locale per la Lega, da sempre in grandi rapporti d'amicizia con Emanuele Rossini. Due mutui, si diceva: oltre a quello noto di 750mila euro, per l'acquisto di una palazzina nel milanese, ve ne sarebbe un altro da 600mila, che sarebbe stato sollecitato sempre da Siri, puntualizza ancora l'Espresso, e accordato alla Tf holding, dove in questi giorni la Finanza, su delega dei pm milanesi Ruta e Spadaro, ha effettuato perquisizioni e sequestri: è una società che gestisce locali e bar, cui fanno capo due persone, due baristi milanesi, ritenuti prestanome.