Processo monstre per complessità ed impatto sistemico delle vicende in oggetto. Focus questa mattina sul fatidico anno 2017, con la testimonianza del DG di Cassa di Risparmio Luca Simoni. Pure all'epoca rivestiva questo ruolo; ma i rapporti con l'allora governance di Banca Centrale pare fossero ai minimi termini. Savorelli mi disse di andarmene, ha ricordato; adducendo un bisogno di discontinuità e di “persone più qualificate”. E poi il Bilancio 2016, che infiammò la politica. Dopo la prima stesura, l'incarico alla Grant Thornton e la prospettazione di un passivo choc di 534 milioni. Significava la “chiusura” della banca, in assenza del 5 ter; ma vi fu comunque chi, in CdA – nonostante la differente posizione del Presidente Romito -, insistette per il deposito, avrebbe ricostruito il teste.
Citando più volte i consiglieri Borri, Cotella e Cartanese; anche quando ha ricordato il suo esposto per la mail nella quale risultava fra i destinatari – ha detto – Francesco Confuorti. Gli parve “anomalo” si parlasse di temi strategici e riservati con una persona che non aveva incarichi nell'istituto. Ricorrente, del resto, in questo procedimento il sospetto – tutto da dimostrare - di una eterodirezione. “Qualche giorno dopo l'esposto” venni licenziato, ha aggiunto Simoni.
Tranchant, poi, sull'acquisizione di Asset: fu una “cosa pazzesca”, ha dichiarato. A suo avviso si fece quell'operazione senza pensare alle conseguenze. La parabola dell'istituto di credito - conclusasi con la liquidazione coatta – è stata poi al centro della testimonianza di Giuseppe De Marco: Presidente del Comitato di Sorveglianza durante l'amministrazione straordinaria. Già dall'inizio emerse una “significativa quantità di crediti anomali”, ha osservato.
Quanto alle decisioni dell'Autorità Giudiziaria - che contestarono la legittimità delle iniziative di rigore - ha spiegato come si trattasse di rilievi strettamente formali. Punti a favore di alcune Difese, all'apparenza; il teste è stato tuttavia incalzato dal legale di parte civile. In particolare gli è stato chiesto se sia parte in un procedimento amministrativo contro Asset; e se abbia ricevuto una missiva con una richiesta di risarcimento danni. Negativa, in entrambi i casi, la risposta. Da qui una produzione documentale dell'avvocato, che ha parlato di “inattendibilità” del testimone.
Sentito anche l'allora AD di BAC Luca Lorenzi. Ha ricordato il proprio sconforto, quando prese coscienza della difficile situazione del sistema bancario sammarinese; e di non essere stato ricevuto dalla direzione di BCSM. Riscontrata invece una disponibilità al dialogo da parte di Mazzeo, della Vigilanza. Ha poi aggiunto di non aver notato atteggiamenti di favore. Prossima udienza il 15 aprile.