Il giorno dopo il voto sul referendum di indipendenza la Catalogna si è svegliata ferita dalle scene di violenza. Il presidente Puigdemont ha detto che è ''il momento di una mediazione internazionale'' con Madrid. L'obiettivo dell'indipendenza rimane, ha confermato in sostanza, ma si può trattare. ''Useremo la forza della legge'' ha replicato il ministro della giustizia Rafael Català. In tutta la Catalogna migliaia di persone sono scese in piazza davanti ai municipi per denunciare le violenze della polizia spagnola, che hanno provocato 884 feriti.
Oggi lo sciopero generale con una partecipazione "molto alta", rileva La Vanguardia online. Manifestazioni hanno bloccato il traffico su 24 arterie del paese, fra cui le autostrade Ap7 e C32. Lo sciopero generale ha l'appoggio fra gli altri del governo catalano e dei comuni di Barcellona e Girona. Migliaia di persone si sono concentrate pacificamente a Barcellona davanti al commissariato della Policia Nacional spagnola in Via Laietana per protestare contro le brutalità di domenica. La folla ha chiesto la partenza delle "forze straniere" dalla Catalogna e cantato l'inno catalano Els Segadors.
Anche il Barcellona conferma la sua ferma posizione pro-referendum indipendentista e ha deciso di aderire allo sciopero generale indetto dal gruppo Mesa por la Democracia e ha informato che la sede del club rimarrà chiusa tutto il giorno. Tramite un comunicato, la società blaugrana ha confermato che "nessuna delle squadre professionistiche si allenerà presso il centro atletico Joan Gamper".
Oggi lo sciopero generale con una partecipazione "molto alta", rileva La Vanguardia online. Manifestazioni hanno bloccato il traffico su 24 arterie del paese, fra cui le autostrade Ap7 e C32. Lo sciopero generale ha l'appoggio fra gli altri del governo catalano e dei comuni di Barcellona e Girona. Migliaia di persone si sono concentrate pacificamente a Barcellona davanti al commissariato della Policia Nacional spagnola in Via Laietana per protestare contro le brutalità di domenica. La folla ha chiesto la partenza delle "forze straniere" dalla Catalogna e cantato l'inno catalano Els Segadors.
Anche il Barcellona conferma la sua ferma posizione pro-referendum indipendentista e ha deciso di aderire allo sciopero generale indetto dal gruppo Mesa por la Democracia e ha informato che la sede del club rimarrà chiusa tutto il giorno. Tramite un comunicato, la società blaugrana ha confermato che "nessuna delle squadre professionistiche si allenerà presso il centro atletico Joan Gamper".
Los empleados del FC Barcelona paran durante 15 minutos #2oct https://t.co/wOqQ7mwLvC
— FC Barcelona (@FCBarcelona_es) 2 ottobre 2017
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