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Conto Mazzini, istituti bancari aperti nonostante i pareri negativi delle autorità di controllo

14 giu 2014
Conto Mazzini, istituti bancari aperti nonostante i pareri negativi delle autorità di controlloConto Mazzini: banche aperte nonostante pareri contrari
Conto Mazzini: banche aperte nonostante pareri contrari - Conto Mazzini, istituti bancari aperti nonostante i pareri negativi delle autorità di controllo
Conto Mazzini, per la magistratura l'apertura di alcuni istituti bancari avvenne nonostante il parere negativo dell'allora Ispettorato per il credito e le valute.
Un'associazione per delinquere, un'organizzazione criminale, usata per occultare i fondi sistematicamente sottratti alle risorse dello Stato, dunque alla collettività, poi reimpiegati in attività economiche in apparenza lecite. E' un quadro a tinte fosche, quello che sta dipingendo la magistratura con l'indagine Mazzini, il cui fine sembra ormai scoperchiare lo stretto collegamento criminale tra esponenti istituzionali e settore bancario e imprenditoriale. Gli accertamenti patrimoniali, di beni immobili o mobili tramite società o prestanome riconoscibili, sono tuttora in corso. Nel frattempo i commissari della legge hanno tentato di spiegare come e per quali finalità operasse l'associazione per delinquere, strutturalmente aperta e con affiliati diversi, che operava su larga scala ed era estesa alla pressoché totale azione di governo. Dalle banche alle telecomunicazioni, alle iniziative istituzionali come anche la creazione di Banca centrale, sono stati tributari all'organizzazione di dazioni via via riciclate, attraverso gli apparati finanziari in mano all'organizzazione criminale, massimamente Banca commerciale sammarinese e Fin-project, ma non solo. Le pratiche per creare un nuovo soggetto bancario vennero liquidate con poco: il vecchio Ispettorato per il credito e le valute espresse pareri negativi, evidenziò inidoneità personali e strutturali, ma furono considerati tamquam non essent dall'autorità di governo. Come se non esistessero. La “Nuova Banca” fu autorizzata a due soggetti sconosciuti a San Marino. Come evidenziato da Lucio Amati, non erano suoi emissari, lui anzi non li conosceva neppure. Servirono a coprire una cessione di azioni dietro la quale si celava una tangente milionaria da 5 milioni di euro.

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