30 milioni di euro di risarcimento. E' la richiesta che lo Stato avanza nei confronti dei 27 imputati del Processo Conto Mazzini. L'ha esplicitata in aula l'avvocato Antonella Monteleone, che insieme all'avvocato Alessandro Monteleone e all'Avvocatura dello Stato, rappresenta gli interessi dell'Eccellentissima Camera. Oltre ai 30 milioni chiesta, per tutti gli imputati - politici, liberi professionisti, imprenditori, società - la condanna penale per riciclaggio e associazione a delinquere, una provvisionale di 10 milioni di euro, la confisca di tutte le somme già sequestrate e il pagamento delle spese processuali e di costituzione di parte civile
L'avvocato Antonella Monteleone ha motivato la richiesta sostenendo che gli imputati hanno causato un danno di reputazione all'identità dello Stato e al sistema bancario e con le loro condotte hanno inoltre violato gli articoli 4, 10, 13 e 14 della Dichiarazione dei Diritti e la legge qualificata sul Congresso di Stato, soprattutto per quel che riguarda l'incompatibilità con gli affari portati avanti abusando del ruolo politico-istituzionale.
L'altra parte civile ammessa al processo, e cioè il Pdcs – rappresentato dall'avvocato Gianna Burgagni - ha lasciato al giudice la decisione sulla quantificazione del danno, chiedendo una provvisionale di 250mila euro e cioè 50mila euro ciascuno per i 5 ex esponenti del partito imputati: Claudio Podeschi, Giovanni Lonfernini, Pier Marino Menicucci, Pier Marino Mularoni e Gian Marco Marcucci. Qualunque somma risarcita sarà devoluta in beneficenza. Chiesta anche la condanna penale per riciclaggio e associazione a delinquere e il pagamento delle spese di giustizia e di costituzione di parte civile. Prossima udienza il 2 giugno: sarà interamente dedicata alla requisitoria finale della Procura del Fisco con le relative richieste di condanna o assoluzione.
luca salvatori
L'avvocato Antonella Monteleone ha motivato la richiesta sostenendo che gli imputati hanno causato un danno di reputazione all'identità dello Stato e al sistema bancario e con le loro condotte hanno inoltre violato gli articoli 4, 10, 13 e 14 della Dichiarazione dei Diritti e la legge qualificata sul Congresso di Stato, soprattutto per quel che riguarda l'incompatibilità con gli affari portati avanti abusando del ruolo politico-istituzionale.
L'altra parte civile ammessa al processo, e cioè il Pdcs – rappresentato dall'avvocato Gianna Burgagni - ha lasciato al giudice la decisione sulla quantificazione del danno, chiedendo una provvisionale di 250mila euro e cioè 50mila euro ciascuno per i 5 ex esponenti del partito imputati: Claudio Podeschi, Giovanni Lonfernini, Pier Marino Menicucci, Pier Marino Mularoni e Gian Marco Marcucci. Qualunque somma risarcita sarà devoluta in beneficenza. Chiesta anche la condanna penale per riciclaggio e associazione a delinquere e il pagamento delle spese di giustizia e di costituzione di parte civile. Prossima udienza il 2 giugno: sarà interamente dedicata alla requisitoria finale della Procura del Fisco con le relative richieste di condanna o assoluzione.
luca salvatori
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