A bordo dei traghetti che li hanno riportati sul luogo del disastro, si abbracciano, si tengono per mano i familiari delle vittime ad un anno da quella terribile tragedia che ha strappato alla vita i loro cari. Presenti il capo della Protezione civile Gabrielli e il comandante della Capitanieria di Livorno De Falco, che coordinò i soccorsi. Lì il primo dei momenti simbolici di questa lunga giornata di commemorazioni: le sirene a salutare il ritorno in mare di una parte dello scoglio delle Scole contro cui la Concordia andò a schiantarsi prima di naufragare e che rimase intrappolato tra le lamiere. Dolore e lacrime, mazzi di fiori lanciati sullo specchio d'acqua davanti alla prua del relitto, il ricordo delle 32 vittime, tra queste la piccola Dayana e il padre Williams Arlotti di Rimini e due, mai recuperate, che riposano tuttora tra i flutti. Poi la Messa solenne nella parrocchia che quella notte ospitò centinaia di naufraghi. Una notte in cui gli abitanti dell'isola si distinsero per capacità di accogliere, soccorrere, confortare. In chiesa, il Ministro Clini, gli ambasciatori tedesco e francese, il procuratore Verusio, titolare dell'inchiesta che prosegue celermente. Non c'è il comandante Schettino: dice che il dolore “non va esibito, è qualcosa che ci portiamo dentro”. Già, l'importanza di preservare la memoria: svelata nel pomeriggio una lapide con i nomi delle vittime. E in serata, alle 21.42, l'ora fatidica dello schianto un anno fa, l'ultimo tributo a chi non c'è più: un minuto di silenzio in concomitanza al suono delle sirene in mare. Dopo un anno la Concordia giace ancora lì, coricata su un fianco, triste testimonianza di una tragedia evitabile. Secondo il ministro Clini il relitto va portato nel porto più vicino al Giglio, si spera sia Piombino. Sarà rimosso fra luglio e settembre e il costo dell'operazione è salito a 400 milioni di dollari.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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