E' ancora vivo il ricordo del sorriso della piccola Dayana e quella speranza di ritrovarla, insieme al padre Williams Arlotti, dopo essere stata coinvolti nel naufragio della Costa Concordia. Ma entrambi furono vittime della tragedia avvenuta nel 2012 e costata la vita a 32 persone. Ieri la Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione per Francesco Schettino.
Per l'ex comandante si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia. Quella notte del 13 gennaio la nave fece una manovra di avvicinamento ad alta velocità nelle vicinanze dell'isola del Giglio prima di naufragare inabissandosi da un lato. A bordo c'erano più di 4mila e 200 persone. “Busso al carcere perché credo nella giustizia”, ha dichiarato Schettino che, tramite i suoi avvocati, si è definito responsabile ma non colpevole. I legali hanno annunciato ricorso alla Corte di Strasburgo. Sostengono ci sia stata una serie di violazioni dei diritti di difesa.
Le responsabilità dell'ex comandante sono “innegabili”, ha commentato il Codacons, parte attiva nel processo. Ma dall'organizzazione a difesa dei consumatori affermano di non comprendere il “perché gli altri soggetti pubblici e privati che hanno contribuito alla tragedia siano stati graziati”. Dal Giglio, i cui abitanti si mobilitarono per i primi soccorsi, arrivano parole di amarezza. Il sindaco Sergio Ortelli ha parlato di “strada ancora in salita per il riconoscimento dei danni subiti e delle somme anticipate durante l'emergenza”.
Mauro Torresi
Per l'ex comandante si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia. Quella notte del 13 gennaio la nave fece una manovra di avvicinamento ad alta velocità nelle vicinanze dell'isola del Giglio prima di naufragare inabissandosi da un lato. A bordo c'erano più di 4mila e 200 persone. “Busso al carcere perché credo nella giustizia”, ha dichiarato Schettino che, tramite i suoi avvocati, si è definito responsabile ma non colpevole. I legali hanno annunciato ricorso alla Corte di Strasburgo. Sostengono ci sia stata una serie di violazioni dei diritti di difesa.
Le responsabilità dell'ex comandante sono “innegabili”, ha commentato il Codacons, parte attiva nel processo. Ma dall'organizzazione a difesa dei consumatori affermano di non comprendere il “perché gli altri soggetti pubblici e privati che hanno contribuito alla tragedia siano stati graziati”. Dal Giglio, i cui abitanti si mobilitarono per i primi soccorsi, arrivano parole di amarezza. Il sindaco Sergio Ortelli ha parlato di “strada ancora in salita per il riconoscimento dei danni subiti e delle somme anticipate durante l'emergenza”.
Mauro Torresi
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