Iniziato il maxi processo che vede protagonista il Credito Sammarinese, oggi in liquidazione coatta amministrativa. Il commissario liquidatore, Leopoldo Varriale, tramite l'avvocato Alessandra Greco, ha chiesto la costituzione di parte civile per la banca stessa poiché, ha scritto, ritiene che le condotte degli imputati abbiano arrecato danno all'istituto di credito, e la diretta conseguenza è stata proprio la liquidazione coatta. Contro questa richiesta sono insorte le difese, ritenendola illegittima nel merito e nella forma. Il reato che si contesta nel corso del processo è riciclaggio, quel milione e 300mila euro che, secondo l'accusa, era stato depositato al Credito Sammarinese come frutto del narcotraffico, da parte del broker della droga Vincenzo Barbieri, legato alla cosca Mancuso, poi ucciso in un agguato. Gli imputati erano 16 inizialmente, poi ridotti a 15 per la morte di Renato Cornacchia. Assente Lucio Amati, ex presidente del Credito Sammarinese, c'era suo figlio Mario, imputato a San Marino ma non in Italia, dove il processo parallelo Decollo Ter riprende a luglio. Assenti anche Pietro Daidone, Domenico Macrì, Domenico Lubiana, Giorgio Galiano, Graziella Zemiti, Barbara Gabba: per quest'ultima serve una nuova notifica, per non incorrere nella nullità del processo. Presenti gli altri imputati, Salvatore Francesco Lubiana, Edoardo Morri, Luigi Passeri, Sandro Sapignoli, Massimiliano Sensi, Valter Vendemini, Davide Zoffoli. Nella prossima udienza, non ancora fissata, il giudice Gilberto Felici scioglierà anche la riserva sulla costituzione di parte civile.
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