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Credito Sammarinese: non luogo a procedere per "ne bis in idem"

Confiscati 1.330.897 euro posti sotto sequestro durante le indagini

di Luca Salvatori
25 ago 2022
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Non luogo a procedere. Lo ha deciso il giudice Caprioli nel processo “Credito Sammarinese” che in primo grado, il 18 maggio del 2018, si era chiuso con le condanne per riciclaggio dei vertici della banca a pene tra i 4 anni e 4 mesi e i 3 anni. Successivamente nel processo parallelo italiano l'ex presidente del Credito Sammarinese Lucio Amati e il responsabile antiriciclaggio della banca Sandro Sapignoli, erano stati assolti mentre il direttore Valter Vendemini era stato nuovamente condannato.

In attesa dell'appello in Italia si è celebrato l'appello del processo sammarinese e il “non luogo a procedere” è stato deciso applicando il principio del 'ne bis in idem internazionale', in base al quale non si può essere giudicati due volte per lo stesso reato. Confermata però la confisca di 1.330.897 posti sotto sequestro durante le indagini.

“Non luogo a procedere” ma per 'intervenuta prescrizione' nel processo d'appello a Guendalina Femia e Gianalberto Campagna che in primo grado erano stati condannati entrambi a 4 anni e mezzo, con l'accusa di aver riciclato il denaro dell'ex boss della 'ndrangheta Nicola Femia, padre dell'imputata, diventato nel frattempo collaboratore di giustizia. In questo caso revocata la confisca per equivalente di 1 milione 300mila euro.





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