Credito Sammarinese, tocca ai dipendenti. Il processo sulla vicenda di riciclaggio proseguirà anche domani. Oggi nella testimonianza di chi lavorava al Credito Sammarinese gli adempiti tecnici sul caso del milione e 300 mila euro ritenuto provento del narcotraffico di Barbieri .
E' il giorno in cui ruota tutto attorno all'effettivo versamento del milione e 300 mila euro, nonostante le informazioni negative acquisite sul conto di Barbieri. Rispondendo alle domande della Procura del Fisco e degli avvocati dei 17 imputati, a tanto si è saliti riunendo due fascicoli nella vicenda riciclaggio, gli ex dipendenti del Credito Sammarinese – da chi ha materialmente proceduto ad eseguire le operazioni su direttiva di Sapignoli a chi invece era impiegato all'ufficio crediti- restituiscono per voce sola il clima che si respirava tra il 2010 ed il 2011. Nella testimonianze si torna sull' apprensione per la liquidità stemperata però dalla notizia di possibili acquisizioni da parte di investitori esteri; si parla del rapporto tra l'ex Presidente Amati e l'ex direttore Vendemini “ formalmente cordiale, ma il Presidente era solito lamentarsi dell'operato del direttore, tanto che ne limitò i poteri a favore del comitato esecutivo”, la sorpresa dei dipendenti una volta saputo che i denari erano stati presi dall'ex direttore a Bologna, la pressione di chi sospettava qualcosa per una segnalazione all'aif, la stretta delle normative antiriciclaggio e l'impossibilità di accettare un versamento in attesa dell'approvazione del comitato esecutivo.
Infine la parola 'ndrangheta nel carteggio Barbieri che torna nella deposizione della cassiera del Credito, quando ricorda di avere visto il world check da cui risultava che il potenziale clienti era collegato con il clan dei Mancuso della ‘ndrangheta. Gli attriti tra Amati e Vendemini confermati anche da Alessandro Rossi: l'ex consigliere era un collaboratore informatico della banca, e nei corridoi del credito ha ascoltato una frase poi messa a verbale, che Vendemini rivolse alla consulente legale, la dott.ssa Pesaresi, che premeva per una segnalazine all'AIF “se vado giù verrai con me”.
Sara Bucci
E' il giorno in cui ruota tutto attorno all'effettivo versamento del milione e 300 mila euro, nonostante le informazioni negative acquisite sul conto di Barbieri. Rispondendo alle domande della Procura del Fisco e degli avvocati dei 17 imputati, a tanto si è saliti riunendo due fascicoli nella vicenda riciclaggio, gli ex dipendenti del Credito Sammarinese – da chi ha materialmente proceduto ad eseguire le operazioni su direttiva di Sapignoli a chi invece era impiegato all'ufficio crediti- restituiscono per voce sola il clima che si respirava tra il 2010 ed il 2011. Nella testimonianze si torna sull' apprensione per la liquidità stemperata però dalla notizia di possibili acquisizioni da parte di investitori esteri; si parla del rapporto tra l'ex Presidente Amati e l'ex direttore Vendemini “ formalmente cordiale, ma il Presidente era solito lamentarsi dell'operato del direttore, tanto che ne limitò i poteri a favore del comitato esecutivo”, la sorpresa dei dipendenti una volta saputo che i denari erano stati presi dall'ex direttore a Bologna, la pressione di chi sospettava qualcosa per una segnalazione all'aif, la stretta delle normative antiriciclaggio e l'impossibilità di accettare un versamento in attesa dell'approvazione del comitato esecutivo.
Infine la parola 'ndrangheta nel carteggio Barbieri che torna nella deposizione della cassiera del Credito, quando ricorda di avere visto il world check da cui risultava che il potenziale clienti era collegato con il clan dei Mancuso della ‘ndrangheta. Gli attriti tra Amati e Vendemini confermati anche da Alessandro Rossi: l'ex consigliere era un collaboratore informatico della banca, e nei corridoi del credito ha ascoltato una frase poi messa a verbale, che Vendemini rivolse alla consulente legale, la dott.ssa Pesaresi, che premeva per una segnalazine all'AIF “se vado giù verrai con me”.
Sara Bucci
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